Camera di Commercio
Camera di Commercio, De Luca decide i seggi: il Sannio esce con le ossa rotte dalla fusione con Avellino

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Ci vorranno poco più di 50 giorni per la convocazione del primo Consiglio della nuova Camera di Commercio Irpinia-Sannio, frutto della fusione dei due enti. E’ il tempo necessario per gli adempimenti dopo la pubblicazione sul Burc della Regione Campania del decreto del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha rideterminato le rappresentanze all’interno del nuovo Consiglio.
Benevento esce con le ossa rotte dal conteggio: gli unici seggi esclusivi del Sannio sono in agricoltura con due scranni a Coldiretti ed uno alla Cia e, probabilmente, un terzo legato al turismo tramite apparentamento. Il resto è ad appannaggio dell’Irpinia che porta a casa la maggior parte dei seggi e quindi la scelta del presidente e una maggioranza territoriale schiacciante in Consiglio. Il tutto, è bene ricordarlo, a fronte di circa 40mila imprese irpine e 35mila sannite.
A pesare sui numeri in Consiglio, inoltre, c’è anche la rinuncia di Confcommercio Benevento al proprio seggio nell’assise. “Si tratta dell’ennesimo sopruso che il Sannio sta subendo – ha commentato il presidente di Confcommercio Benevento, Nicola Romano -. Noi lo abbiamo denunciato a tutte le forze politiche, ma tutti hanno fatto orecchie da mercante”.
Non solo, Romano ha anche dichiarato di aver presentato un esposto, nell’agosto 2020, alle Procure di Napoli, Avellino e Benevento “perché riteniamo che il decreto della Regione sia viziato. La nostra decisione – ha concluso – è una protesta per tutelare il nostro territorio. Non vogliamo partecipare a questo Consiglio”.
Il prossimo passo sarà quello di delegare il Commissario ad acta nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico per raccogliere e poi comunicare la designazione del rappresentante camerale dei liberi professionisti in seno al Consiglio da parte dei presidenti degli Ordini professionali presso la Camera di Commercio.
Tra le associazioni di categoria, comunque, non tira una buona aria. La rideterminazione dei seggi, infatti, esclude la CLAAI, guidata dal presidente uscente dell’Ente camerale sannita, Antonio Campese, ma anche altre sigle storiche come la Confesercenti o la Cna del capoluogo, che rientra solo nell’apparentamento del settore turismo. “Non è escluso – ha commentato Campese – che potrebbero partire dei ricorsi, ma questa volta non voglio essere solo come associazione in questa battaglia”.
Un grido d’allarme che deve essere raccolto dalle istituzioni a da tutte le associazioni di categoria. Non si tratta di una battaglia campanilistica contro l’Irpinia, ma di un’unione di forze per tutelare le imprese del Sannio e chiedere una equa distribuzione dei seggi e delle rappresentatività.
La Camera di Commercio di Benevento, infatti, conta un patrimonio immobiliare notevole, l’azienda speciale Valisannio e un attivo in bilancio di 4 milioni di euro. Si tratta di risorse importanti per il territorio che meritano di essere valorizzate.
Intanto, da mesi si attende anche la nomina del Commissario Straordinario per gestire la Camera sannita in questa fase di transizione: la scelta dovrebbe essere effettuata a breve.
La sensazione, guardando i numeri, è che il Sannio sia arrivato all’appuntamento cruciale in maniera disunita: è mancata quella rete capace di tenere uniti imprese, istituzioni e politica in una partita fondamentale per un territorio con una già fragile economia.