POLITICA
Calabrese e Carpinone (Fi): ‘Scuole, trovare soluzione per genitori che non vogliono presenza’

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“Le politiche illogiche in tema di scuola stanno creando un inutile ed evitabilissimo conflitto tra genitori pro scuola e genitori pro dad.
Le Istituzioni varie dovrebbero intervenire per poter accontentare le due “anime” evitando, si ripete, tensioni di ogni genere”. Ad intervenire sono Giovanni Carpinone e Pasquale Calabrese, responsabili – rispettivamente – dei Dipartimenti “Industria ed Artigianato” ed “Agricoltura” – in seno al Coordinamento provinciale di Forza Italia Benevento.
Come noto, infatti, il Governo regionale ha allentato la linea di netto rigore rispetto alla sospensione della didattica in presenza e, ora come ora, le scuole, di fatto, sono riaperte per i livelli dell’Infanzia e delle prime classi della Primaria. Una soluzione che si estenderà, in mancanza di nuove ordinanze regionali (o sindacali), anche a tutte le restanti classi delle Primarie e delle prime classi della Secondaria di primo grado con decorrenza 7 Dicembre.
“Ebbene – proseguono i due esponenti – si stanno contrapponendo due linee di pensiero differenti: vi sono quei genitori che premono per un ritorno in aula e altri che, invece, timorosi di un eventuale contagio, spingono per proseguire con la didattica a distanza. Che, probabilmente, non sarà equiparabile alla efficacia della lezione “normale” ma viene ritenuta “sufficiente” nel momento di siffatta emergenza. E molte famiglie stanno interrogando le scuole, in questi giorni, per comprendere se, in caso di riapertura, vi sia lo spiraglio, per le famiglie che lo desiderino, di poter richiedere la cosiddetta “dad” per i rispettivi piccoli. Ora, tuttavia, non si comprende un dato. Vi sono alcuni Dirigenti scolastici che affermano come tale richiesta possa essere valutabile, altri che affermano come tale fattispecie non sia contemplata dalla norma. E, poi, vi è anche chi, dalle sedi verticistiche dell’Ufficio regionale campano, afferma come eventuali prolungate assenze saranno segnalata ai Servizi sociali. Non entriamo eccessivamente nel merito: ci limitiamo solo a chiedere di poter considerare la possibilità di soddisfare le istanze di tutti. Di non costringere i genitori che sono preoccupati dalla “presenza” – probabilmente anche per situazioni delicate nel nucleo familiare – a dover mandare necessariamente i figlioli in aula. Nè possono essere accettabili diktat del tipo “o scuola o segnalazione ai Servizi sociali”. Ricatti che non possono essere tollerati. Chiediamo ai sindaci ed alle Dirigenze scolastiche di esaminare le esigenze di tutti e di cercare, anche in deroga, soluzioni che non mettano nessuno spalla al muro salvaguardando, allo stesso tempo, i diritti alla salute ed alla istruzione”.