Fortore
Foiano di Val Fortore, prorogato giubileo straordinario in onore di San Giovanni Eremita

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Ancora un Anno di Grazia per onorare San Giovanni Eremita. La notizia della concessione pontificia è stata annunciata, tra gli applausi dei fedeli, all’inizio della Santa Messa di ieri, 14 Novembre, nella chiesa del Santissimo Rosario di Foiano di Val Fortore dal vicario della forania, Don Luigi Ulano.
Il nuovo termine dell’Anno Santo Giubilare è stato stabilito dalla Penitenzieria Apostolica che – con Decreto Prot. N.1351/19/I – ha risposto alla richiesta della Diocesi di Benevento, inviata da Felice Accrocca lo scorso 26 Settembre 2019.
In occasione dell’Ottocentocinquantesimo anniversario dalla nascita in cielo di San Giovanni Eremita, per mandato del Sommo Pontefice, la Penitenzieria Apostolica concedeva alla Parrocchia del Santissimo Rosario in Foiano di Val Fortore e all’intera Zona Pastorale un Anno Santo Giubilare.
L’anno di Grazia, iniziato con il solenne rito di apertura della Porta Santa il 14 Novembre 2019, si sarebbe dovuto concludere proprio il 14 Novembre 2020. A causa dell’epidemia da Covid-19, però, l’anno giubilare non si è celebrato in tutta la sua estensione e così, in risposta alla richiesta inoltrata da mons. Felice Accrocca, la Penitenziaria Apostolica ha rinnovato la validità del precedente Decreto fino al 14 Novembre 2021, permettendo così a tutti i fedeli di poter continuare a godere del dono dell’Indulgenza Plenaria e di tutti i benefici spirituali connessi.
A presiedere la Santa Messa di ieri nella chiesa madre di Foiano di Val Fortore è stato monsignor Francesco Iampietro, Vicario generale e moderatore della Diocesi beneventana, il quale, parla dell’estensione dell’anno di grazia come di una bella notizia; di un momento di gioia che però ci giunge in un momento così triste per tante famiglie e per l’umanità tutta.
Nell’omelia il Vicario generale si sofferma sull’importanza di praticare l’umiltà e di ritornare all’essenziale. “Abbiamo sempre di più la presunzione di sapere e di avere tutto e siamo sempre più certi di poter costruire un mondo senza Dio. Una lezione di umiltà ci viene dal virus che sta affligendo i nostri giorni e dalla figura di San Giovanni Eremita. Il virus ci aiuta a fare verità su noi stessi. Esso ci ricorda chi siamo veramente noi e chi è Dio. San Giovanni Eremita abbandona la gente, il caos per cercare il silenzio. L’esperienza di vita oggi stiamo facendo ci deve riportare a scoprire la bellezza e la grandezza della nostra fede. In questo anno abbiamo tempo per ammirare la grandezza di questo Santo. La chiesa ce lo pone davanti non solo per adorarlo, ma anche per imitarlo. Egli non si accontenta di una vita mediocre e cerca il senso della sua vita. Cerca con l’intelligenza, con lo studio, lo cerca tra i libri, per il mondo ma lo trova in Dio, nel silenzio di Mazzocca. Il lockdown può far soffire ma può essere una occasione per scoprire il silenzio e la preghiera in una società che fa rumore”.