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Ordinanze anti-covid e aiuti economici, i ristoratori sanniti a colloquio con Di Maria
																														
															
															
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Stamani il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, assistito dal direttore generale Nicola Boccalone, ha ricevuto in Sala Consiliare alla Rocca dei Rettori una delegazioni di operatori sanniti della ristorazione.
I ristoratori, che hanno presentato un proprio documento  a Di Maria, hanno richiesto innanzitutto il rispetto della loro dignità di  lavoratori e di piccoli imprenditori, costretti a chiudere le proprie attività  per far fronte, nelle intenzioni del Governo regionale e centrale,  all’espandersi dell’epidemia da Covid 19. 
A giudizio dei manifestanti sarebbe  stato più corretto se fosse stata ordinata la chiusura totale dei pubblici  esercizi e non quella che dispone un lavoro a singhiozzo sino alle 18.00.  
Sarebbe stato necessario – secondo i manifestanti – un confronto tra il  Governatore De Luca, da un lato, e le Istituzioni locali e le categorie  professionali, dall’altro: in questo modo sarebbero emerse, a loro giudizio, le  diversificazioni esistenti tra le aree territoriali: “altro è – è stato detto –  un ristorante sul lungomare di Napoli, altro è un ristorante nella realtà  montana interna”. 
Inoltre i ristoratori hanno sottolineato come ritengano indispensabile che le provvidenze economiche promesse dal Governo agli operatori colpiti dalle chiusure non arrivino dopo sei mesi (“solo venerdì scorso è stata erogata la cassa integrazione ad alcuni miei dipendenti disposto con il primo lockdown di primavera” – ha denunciato uno dei ristoratori). I manifestanti hanno poi osservato che chiudere un ristorante locale significa anche bloccare le produzioni dell’ eccellenza agroalimentare del territorio che sorreggono buona parte dell’economia sannita.
Ha preso quindi la parola Di Maria che ha dichiarato:  “Nei paesi delle aree interne, nei piccoli ma anche a Benevento, le attività  commerciali rappresentano un servizio per i cittadini. Se parliamo di  ripopolamento, di inversione di rotta rispetto allo spopolamento e,quindi,  dobbiamo porre in atto delle azioni concrete in tal senso. Penso, ad esempio, ad  una fiscalità differenziata: un locale situato nel centro del Fortore non può  pagare le stesse tasse di uno collocato nel centro di Napoli. 
La Regione  Campania che si muove senza sentire i Sindaci delle province capoluogo  rappresenta sicuramente un deficit. La difficoltà per il commercio ora è di  riuscire a restare in attività. Credo che sulla cassa integrazione e sui fitti  serva un intervento “ad horas”; il ristoro economico deve essere immediato, la  liquidità serve ora, altrimenti il peso non sarebbe sopportabile dopo la grave  sofferenza già patita a primavera”. 
Di Maria, rivolgendosi direttamente ai  ristoratori ha così concluso: “Avrete il mio appoggio nel chiedere ristori  veloci. Mi riservo di approfondire il documento, non ho competenza ad  intervenire direttamente ma posso prendere posizione e sostenere le vostre  ragioni con una raccomandazione. Sentirò anche il sindaco di Benevento per  mettere in campo un’azione  condivisa”.
							
							



