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Sindacati

Treni via Valle Caudina, i sindacati chiedono chiarezza a Regione ed Eav

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“Sono passati oramai 8 mesi da quando un inconveniente d’esercizio ha bloccato la mobilità dei pendolari, degli studenti e dei turisti che usufruivano del servizio treni della linea Napoli-Cancello-Benevento via Valle Caudina.

Malgrado il Covid-19 e gli innumerevoli ritardi causati dall’impossibilità di svolgere le normali attività lavorative (come la messa in sicurezza dell’infrastruttura), – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti – non sembra comunque possibile giustificare le tante criticità che l’utenza quotidianamente vive ed è costretta a subire sia in termini di benessere che di vivibilità.

Giorno dopo giorno si distaccano i viaggiatori dal servizio, organizzando la propria mobilità con mezzi alternativi, e prende le distanze perfino Eav stessa, che assicura sì un servizio sostitutivo con bus, ma perde un patrimonio che si riversa altrove vista l’inefficienza del servizio offerto.

La stessa Regione Campania – aggiungono le sigle – sembra chiudere gli occhi davanti a tutto questo: elargisce gli abbonamenti gratuiti agli studenti, ma appena aprono le scuole, gli studenti si trovano a dover viaggiare stipati, o addirittura a dover aspettare le corse dei pullman per ore, perché quelli dedicati a portarli a scuola in orario sono già oltre la capienza massima consentita dai protocolli anticovid, e non li fanno salire. Come OOSS ribadiamo la necessità imprescindibile di non dimenticarsi della linea ferroviaria Valle Caudina, che costituisce il percorso più breve per garantire gli spostamenti tra il capoluogo napoletano e ben 4 province campane su 5.

La nostra volontà – proseguono nella nota – non è certamente di mettersi in polemica con chi ha “utilizzato” l’emergenza sanitaria per dilatare i tempi: il nostro obiettivo è di esortare la partecipata della regione Campania a fare tutti i lavori necessari e obbligatori per riaprire subito la tratta ferroviaria. Il pericolo è chiaro: il trasporto su gomma costa meno, e genera meno problemi…ma i treni di questa linea hanno circolato per 120 anni, con giorni buoni e tanti disagi, e meritano il rinnovamento cominciato con l’acquisto dei mezzi nuovi, con la speranza di poter garantire i sogni di vita di tutti i lavoratori e dei neoassunti.

Chiediamo pertanto chiarezza: una data di apertura, una gestione razionale e collaborativa – concludono i sindacati – che si occupi dei suoi pendolari: che restano comunque il fulcro e il senso di tutto quello che da cent’anni si fa”.

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