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A Reino conto alla rovescia per l’inaugurazione dello storico castello
La manifestazione avverrà sabato pomeriggio alle 17.30 alla presenza di autorità provinciali e regionali e prevede, oltre al taglio del nastro, momenti di narrazione storica e una visita guidataAscolta la lettura dell'articolo
Il castello di Reino riprende nuova vita e restituisce alla comunità reinese il forte spirito d’identità mai in realtà spento, nonostante nel tempo fosse diventato un ammasso rupestre. Simbolo di identità storica e antropologica rimasto vivo nella memoria rievocato anche dallo stemma stilizzato presente sul gonfalone del Comune.
Dopo lunghi anni di ricerche archeologiche e lavori di recupero il sito sarà riconsegnato alla popolazione sabato pomeriggio con una cerimonia solenne, alla presenza del prefetto di Benevento Cappetta, autorità provinciali e regionali, che ripercorrerà attraverso letture e una visita guidata la storia del castello, costruito in epoca normanna e ampliato in quella angioina e rinascimentale, e delle civiltà che lo hanno attraversato.
Oggi la conferenza stampa di presentazione dell’evento di sabato, presso la sala consiliare del Comune, nel corso della quale il sindaco, Antonio Calzone, ha ripercorso le fasi attraverso cui si è giunti al recupero, “al momento parziale – come ha spiegato – e in attesa un nuovo finanziamento del Mibact”. Presenti tra gli altri il generale Antonio Zerrillo e la storica Calzone in rappresentanza degli emigrati reinesi.
“Un primo finanziamento di 500mila euro – ha spiegato il primo cittadino – arriva nel 2007 che ha consentito gli scavi archeologici del sito e il recupero delle mura di cinta; un secondo finanziamento da un milione di euro dal Mibact due anni fa, e a seguito dell’interruzione dei lavori tra il 2010 e il 2015, che ha permesso la ripresa dei lavori e il recupero di gran parte del maniero, dotato di circa 40 sale e costruito a terrazzamenti.
“Il sogno – ha affermato Calzone – è quello di riuscire ad inserire il sito in un circuito turistico-culturale di respiro provinciale o regionale e limitare in questo modo anche la desertificazione sociale in atto del paese.”
Le dichiarazioni nel servizio video