POLITICA
Regionali, Giulia Abbate: ‘Con acqua del Sannio addio Alto Calore’

Ascolta la lettura dell'articolo
“Con l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica delle opere per l’utilizzo potabile e irriguo delle acque dell’invaso della diga di Campolattaro, la Giunta Regionale della Campania – guidata dal governatore Vincenzo De Luca – ha posto le basi per una rivoluzione nella gestione delle acque che cambierà per sempre la vita economica e sociale del Sannio. Un progetto da circa 480 milioni di euro che prevede le opere di derivazione per usare finalmente – dopo 40 anni – i 100 milioni di metri cubi d’acqua imprigionati dalla barriera sul fiume Tammaro.
Oltre all’uso irriguo, di cui si è discusso maggiormente, – scrive Giulia Abbate, candidata alle elezioni regionali per la lista ‘Fare Democratico – Popolari’ – mi preme sottolineare una notizia per l’acqua potabile che è quasi passata sotto silenzio, ma che è invece di enorme importanza. Le opere prevedono di servire, con apposite condotte e un potabilizzatore, una popolazione di 500 mila persone, con una portata giornaliera di 2.800 litri al secondo. Ciò significa risolvere per sempre il problema dei rubinetti a secco, che interessa aree sempre più vaste della provincia di Benevento, con zone che da oltre 20 anni soffrono razionamenti idrici notturni e ora anche diurni, come il Medio Calore e le Colline Beneventane.
Nel progetto è specificato che l’acqua sarà utilizzata “con priorità per il Sannio”. Il mio impegno – prosegue nella nota – sarà di battagliare in Consiglio Regionale per accelerare al massimo la realizzazione delle opere e per vigilare sul Sannio in testa nell’uso della sua acqua. In questo modo si potrà tagliare la dipendenza idrica dal Biferno e dall’Irpinia.
Questo – conclude Abbate – dovrà tradursi nella fine della gestione da parte di Alto Calore Servizi e il passaggio ad un nuovo gestore sannita, da individuare con l’ampia condivisione degli Enti locali. Nessuna guerra di territorio, anzi: mai più rubinetti a secco nel Sannio e più acqua per l’Irpinia”.