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Religione

Parroco aggredito a Bonea, i fedeli scrivono al vescovo: “Don Alfonso venga spostato in una zona meno isolata”

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“Ci presentiamo con umiltà e profondo rispetto al nostro Vescovo, lungi da noi creare polemiche o essere irriverenti, per palesare la nostra preoccupazione fondata per l’incolumità fisica del nostro amatissimo sacerdote don Alfonso Lapati della parrocchia di Bonea”. Così in una lettera i fedeli di borgo Pirozza di Cervinara in una lettera inviata all’arcivescovo Felice Accrocca.

“Il 7 agosto – spiegano -, come ben noto a tutti, e ‘stato brutalmente aggredito,, a 2 ore dalla fine della messa, alle 21 circa, nel sagrato antistante la Chiesa, dopo che il nostro caro sacerdote si era trattenuto in Chiesa per accogliere le persone, che vanno a cercare da lui conforto ed ascolto. Due giorni dopo a Cervinara abbiamo avuto la celebrazione della Madonna di Loreto con la presenza del Vescovo. Ci saremmo aspettati una menzione sull’accaduto o almeno un’Ave Maria per il tristissimo episodio, ma evidentemente, pretendevamo troppo. Oggi siamo qui a chiedere che Don Alfonso venga spostato da un posto così isolato, in una situazione più protetta, dove possa proseguire la sua Santa missione in sicurezza. Sottolineiamo inoltre le cagionevoli salute di Don Alfonso, (reduce da 2 infarti), e chiediamo venga spostato in una sede vicino casa per potersi adeguatamente curare come e’ diritto di ogni essere umano.

L’episodio – sottolineano – è avvenuto in tarda serata, e sicuramente non lo riteniamo casuale o relativo ad un colpo di testa dell autore dell ‘aggressore, vista la dinamica…. A prescindere da ipotesi e congetture riteniamo la situazione suddetta non tutelante, ed assolutamente da risolvere.

Non ci interessano i martiri per negligenza – concludono – vogliamo solo che nessuna logica umana sia superiore al diritto alla vita. Ricordiamo inoltre che don Alfonso è salvo solo grazie all’intervento del suo collaboratore Gianni. Attendiamo fiduciosi, una subitanea soluzione. Con riserva, se necessario, di raccolta firme, degli aderenti alla lettera”.

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