Giovedì 9 luglio a Guardia Sanframondi presso la Cantina
Sociale “La Guardiense” si è svolto il primo incontro di animazione
territoriale del DAQ della Provincia di Benevento, relativo alla fase di costituzione
della società di distretto promosso dal Gal Titerno in ATS con il Gal Alto
Tammaro.
Nutrita la partecipazione degli stakeholders e dei rappresentanti
istituzionali del territorio.
Il padrone di casa, Presidente Domizio Pigna, ha dato l’avvio ai lavori che si sono, poi, svolti sotto la guida dell’ad del Gal Titerno, Elio Mendillo.
All’incontro erano presenti e sono intervenuti il sindaco Floriano Panza, il presidente provinciale di CIA Benevento Raffaele Amore, la vicepresidente della Cooperativa vitivinicola “La Guardiense” Titina Pigna, l’A.D. Italya s.r.l Nino Salemme, il professore associato di Enologia dell’Università Federico II Angelita Gambuti accompagnata dal professore emerito di genetica agraria Luigi Frusciante, il Direttore Provinciale di Confagricoltura Benevento Antonio Caputo, il Presidente di Agrocepi Benevento Alfonso Ciervo, Il Presidente di Confindustria Benevento Filippo Liverini, il Presidente di Coldiretti Benevento Gennarino Masiello ed infine il Consigliere Regionale l’On. Mino Mortaruolo.
L’approvazione di tutti i distretti da parte della Regione Campania, come affermato da Mortaruolo, è stato il giusto riconoscimento al comparto agricolo che è trainante nel Sannio e nella nostra economia regionale.
“In questo momento di ripresa post Covid, oggettivamente
molto difficile per le nostre aziende, bisogna agire in sinergia
caratterizzando il nostro distretto agricolo provinciale in qualcosa che sia
unico, se vogliamo avere una chanche di vantaggio sul mercato.
Se un territorio produce bene, riesce ad investire su
prodotti di eccellenza che fanno bene alla salute, e si traduce in un
territorio del wellness che può avere anche un maggiore appeal di
ricettività.
I Distretti
Agroalimentari di Qualità possono essere una chiave importante di lettura e di
lavoro senza gli appesantimenti degli anni passati evitando così una
programmazione futura calata dall’alto, ma che sia costruita partendo dalla
concertazione con il territorio”.