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Parco Regionale Taburno Camposauro, l’Enpa in campo per il contrasto alle attività illecite

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La sezione provinciale E.N.P.A. Benevento, in accordo con la presidenza dell’Ente Parco Regionale Taburno Camposauro, dal mese di maggio ha avviato delle attività all’interno dell’area protetta aventi come obiettivo un maggiore controllo del territorio ed il contrasto a tutte le attività illecite.

“Una delle prime operazioni avviate – scrive l’Ente – è stato il monitoraggio della fauna mediante l’ausilio di micro camere e foto trappole posizionate in vari punti del parco (attività tutt’ora in atto) e proseguire poi con il nucleo Guardie Zoofile per il contrasto ad ogni forma di attività vietata sia dal Regolamento interno del Parco che dalle leggi a tutela dei Parchi; a tale fine è prevista una scansione profonda del territorio sia con autovettura che con marcia appiedata in modo da poter raggiungere anche i punti più ostici del terreno e grazie a tale metodo, è stato possibile segnalare gli illeciti alle autorità competenti ed avviare i dovuti procedimenti verso i trasgressori.

Il metodo – prosegue – è utile per individuare fin dove e quando possibile, le eventuali violazioni amministrative e o penali ed è proprio durante una di queste attività che volontari e guardie zoofile hanno individuato un’ampia aerea adibita al pascolo abusivo del bestiame nell’area di Protezione assoluta ovvero la Zona A, area di riserva integrale dove è proibita ogni tipo di attività. Il perimetro del recinto utilizzato fino ad un recente passato misurava oltre 450 mt ed era costituto da un telaio di fortuna realizzato con il taglio illegale della legna presente – un intervento che ha portato alla distruzione di un’intera abetiera e di centinaia di alberi di varie specie presenti sia in prossimità della recinzione che all’interno di essa – e cavi d’acciaio per sostenere i tronchi d’albero oltre al filo spinato usato per impedire l’uscita dei capi di bestiame ed impedire l’accesso ad eventuali predatori.

La recinzione – sottolinea – era una forte restrizione per la fauna, privata di alcuni ettari di bosco e costretta a passare tra cavi d’acciaio e filo spinato con tutte le conseguenze negative del caso. Visto e considerato tutto ciò e che i materiali usati potevano costituire un rischio non solo per gli animali ma anche per i tanti frequentatori dell’area, la sezione provinciale E.N.P.A. in accordo con il Presidente del Parco, il Dottor Caturano, sta provvedendo alla distruzione del recinto ed alla rimozione dei materiali, operazione che è arrivata quasi alla fine e che consente un graduale ripristino della legalità e della sicurezza ed infinea restituire alla Natura una vasta area che le era stata sottratta in modo del tutto illegale.

Ringraziamo il presidente – conclude l’Enpa – per la nuova direzione intrapresa a tutela dell’area protetta di Camposauro e del Taburno, una netta differenza rispetto al passato che segna il percorso per una valorizzazione assoluta del Parco e ad una maggiore protezione per la fauna e la flora presenti; certo, il percorso è lungo e non di certo facile ma come sempre, anche il più lungo dei cammini è fatto di piccoli passi. Infine un grandissimo ringraziamento va ai volontari che ogni fine settimana sacrificano tempo ed affetti personali per dedicarli a Natura ed Ambiente, il tutto senza scopo di lucro alcuno e rappresentano un esempio da seguire ed imitare fatto di puro altruismo”.

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