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AMBIENTE

Vertenza Samte, Agostinelli replica alla Fp Cgil: “Accuse ingenerose”

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“Ancora una volta apprendiamo dai vari organi di stampa accuse ingenerose nei confronti della SAMTE e della Provincia da parte della solita sigla sindacale sannita. Giova a tutti ricordare l’attuale condizione del ciclo provinciale dei rifiuti e della stessa società provinciale. Gioverebbe anche effettuare un’analisi di serie storica, per quanti sembrano avere una memoria piuttosto labile. Non mancheremo di farlo in altra sede”. Lo scrive il presidente dell’Organismo di liquidazione della società, Carmine Agostinelli.

“Ricordiamo a noi stessi – spiega – che la SAMTE è stata posta in liquidazione volontaria lo scorso 30 dicembre 2019. Questo, in base al combinato disposto della Legge della Regione Campania n. 14/2016, del “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” e del “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Tutti parlano dello STIR anche se pochi forse ne hanno reale contezza. La riattivazione dell’impianto STIR di Casalduni è subordinata alla realizzazione dei lavori di completamento per il ripristino funzionale dello STIR stesso. Lavori che, oltre a non essere dotati di nessun finanziamento, quindi nessuna copertura, sono subordinati ad una azione di programmazione che oggi non compete né alla SAMTE, né alla Provincia. Sono in atto e/o comunque finanziati i lavori relativi al ripristino di una linea ed i lavori relativi ad una stazione ecologica di stoccaggio, anche se tali lavori, ad oggi, rischiano di essere del tutto inutili, senza la realizzazione dei lavori per il ripristino funzionale e senza lo smaltimento di tutti i rifiuti presenti presso lo STIR. Smaltimento per cui sia era impegnata la Regione ma che ad oggi non viene ancora effettuato.

Sono in corso con la Regione Campania interlocuzioni per la ri-funzionalizzazione dello STIR – sottolinea la nota -, prevedendo anche una stazione di trasferenza, come riportato nel verbale della riunione svoltasi in Regione in data 17/02/2020, ed avente ad oggetto: “realizzazione impianto per il trattamento della frazione organica di raccolta differenziata presso lo STIR di Casalduni”. Dal verbale si riscontra palesemente una discrasia tra la programmazione regionale (che prevede l’allocazione dell’impianto in oggetto all’interno dell’impianto STIR) ed il redigendo piano dell’ATO, il cui Direttore Generale ha manifestato la contrarietà alla realizzazione dell’impianto, sostenendo che, per la frazione organica dei RSU, l’ATO in fase di programmazione avrebbe considerato gli impianti privati già esistenti e/o autorizzati in Provincia di Benevento. L’ATO nella medesima riunione ha manifestato l’intento di destinare lo STIR ad attività diverse (indifferenziato ed integrazione delle attività in essere). Tale scenario disegna un quadro di assoluta incertezza nella fase di programmazione che rappresenta l’attività di riferimento per proiettare il servizio nella sua dimensione futura. Allo stato si rileva una programmazione regionale che risulta contestata e tendenzialmente non condivisa dall’Ente d’Ambito come risulta dalle dichiarazioni rese e riportate nel citato verbale. Questo comporta che l’attività di supplenza della SAMTE avvenga nelle condizioni di più totale precarietà ed incertezza.

Questo va ad accumularsi ad un quadro non roseo da un punto di vista finanziario – sottolinea Agostinelli -. Una delle note più dolenti, infatti, come più volte detto, resta la difficoltà ad incassare i crediti dai vari comuni. Basti pensare che sulle fatture 2019 (tariffa 2019), su un totale di € 2.191.146,95, ad oggi risultano incassati meno di € 400.000,00. A poco o nulla sono valsi i vari solleciti formali, le interlocuzioni con i sindaci, le messe in mora, le note ai responsabili economici finanziari, le note ai revisori. Il mese scorso abbiamo invitato il Prefetto di Benevento a sensibilizzare i Comuni su questa annosa questione, anche perché, il perdurare di questo comportamento da parte dei comuni sanniti, oltre ad amplificare le difficoltà della società, costituirebbe fonte primaria di eventuali riflessi sulla gestione ambientale con determinazioni di situazioni emergenziali che richiedono interventi urgenti al fine di evitare danni ambientali. La società ha cronica carenza di liquidità e non riesce a sostenere la tempistica assegnata ai pagamenti in favori dei lavoratori e dei fornitori, compreso gli appaltatori del servizio di prelievo e trasporto di percolato. Non a caso è sorta la necessità di chiedere soccorso al socio unico di intervenire in sostituzione al fine di scongiurare interruzione del servizio. Soccorso di cui la Provincia si è prontamente fatta carico.

La società è impegnata nel quotidiano a non perdere occasioni ed opportunità di lavoro per i propri dipendenti – scrive il presidente -. In tale direzione vanno le interlocuzioni con le società provinciali e con l’ASIA, società partecipata dal Comune di Benevento. Interlocuzioni che hanno prodotto distaccamenti di alcuni lavoratori o addirittura cessioni di contratto. Ma anche in questa circostanza registriamo malessere da parte di qualcuno che parla di non si sa quali condotte inaccettabili. Questo è, senza mezzi termini, lo scenario attuale, frutto di anni di totale scelleratezza. Siamo lusingati e ringraziamo per l’attenzione e l’interessamento nei confronti delle attuali attività della società. Certo, non neghiamo che avremmo sicuramente gradito un interessamento analogo negli anni addietro. Forse avrebbe contribuito a non determinare l’attuale condizione. Dov’erano i sindacati negli anni in cui si accumulavano i milioni di euro di debiti che hanno condotto la società all’attuale condizione? Ed i controlli interni ed esterni che livello di profondità hanno avuto per non rilevare la gravità della situazione sfociata in un concordato milionario, proseguita poi in un ulteriore accumulo di perdite gestionali?

Almeno oggi – conclude -, accanto al legittimo interesse per le sorti della società, gradiremmo altrettanto interessamento per l’attività di programmazione che la norma ha totalmente affidato all’Ente d’Ambito e da cui realmente ed unicamente dipende il futuro della società, dei suoi lavoratori e degli impianti sanniti”.

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