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Covid-19, il Silc: “Riconoscimento pensione privilegiata personale sanitario”

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“Chiediamo a tutte le forze politiche di riconoscere al personale sanitario tutte le agevolazioni, cosi come previste per le forze armate, di poter scegliere una pensione privilegiata con l’abbuono di anni cinque con la possibilità di andare in pensione con una età anagrafica di 58 anni e 35 anni di contributi”. Lo scrive il segretario generale del Silc, Giovanni Tommaselli, in una nota ufficiale.
“Appare ormai evidente il lavoro che viene svolto dagli operatori sanitari medici ed infermieri – aggiunge -. L’emergenza di questi mesi ha messo a dura prova Medici ed Infermieri, cosa che avviene tutti i giorni, da tempo, ma difficilmente riconosciuta in questi anni dalle forze politiche. Un operatore su tre ha sintomi di alto esaurimento emotivo (la sensazione di essere emotivamente svuotati, logorati ed esausti) e uno su quattro moderati livelli di depersonalizzazione (ovvero, la tendenza ad essere cinici, trattare gli altri in maniera impersonale o come “oggetti”, sentirsi indifferenti rispetto ai pazienti e ai loro familiari).
Lo Stato Italiano – spiega – deve essere grato a medici ed infermieri, molti hanno perso la vita e tantissimi sono stati contagiati. Gli Operatori Sanitari sono ad alto rischio infettivo sono sottoposti continuamente a stress psichico-fisico svolgono turni massacranti tutto ciò si ripercuote indirettamente sulle loro famiglie.
Per questi motivi – conclude -, deve essere riconosciuto loro una vita dignitosa non solo sotto l’aspetto economico ma soprattutto consentire loro di poter andare in una età giusta in pensione. La Organizzazione Sindacale attende urgente riscontro dalle forze politiche che intendono condividere questa richiesta. A tutti i lavoratori che vogliono condividere questa richiesta di giusto riconoscimento possono contattarci”.