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‘Esenzione dei tributi locali per il 2020’: le richieste dei ristoratori del Sannio e Alto Casertano

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Attivare una maggiore liquidità nel sistema produttivo locale mediante l’esenzione, per la sola annualità del 2020, del pagamento dei tributi locali da corrispondersi da parte delle attività commerciali, artigiane, culturali e turistiche e che abbiano subito la chiusura per i provvedimenti governativi a seguito emergenza Covid-19. Ma anche aprire un tavolo di lavoro allo scopo di produrre un contenimento del costo degli affitti sui locali commerciali ed individuare misure di agevolazioni della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio. Lo chiede ai sindaci l’associazione SAC, il gruppo di ristoratori del Sannio e Alto Casertano guidato dal presidente Christian Colella.
“Le conseguenze dell’epidemia – si legge nel documento – sono di grande rilievo ed investono il sistema economico italiano; i meccanismi che alimentano e hanno alimentano la crisi sono, innanzitutto, l’interruzione di una grande parte della produzione ed il blocco dei consumi nei periodi di diffusione più acuta dell’epidemia; interi settori sono fermi. Non di meno, in conseguenza dei diversi provvedimenti restrittivi, lo sono decina di migliaia di attività produttive diverse delle quali operano già in condizioni difficili; a causa del Covid-19 si stima una perdita di PIL molto importante e molte imprese italiane sono già in grande affanno, molti settori potrebbero arrivare a realizzare consistenti perdite di fatturato, variabili a seconda della durata dell’epidemia e della velocità di reazione del nostro sistema economico
Simmetricamente, gli effetti sul lavoro sono altrettanto allarmanti; in entrambi gli scenari, a fronte dell’emergenza, il Governo nonostante sia intervenuto con una “potenza di fuoco” per assicurare la tenuta dei mercati finanziari, in presenza di una economia cittadina contrassegnata da attività non riconducibili esclusivamente a quanto contemplato nelle disposizioni nazionali, potente per gli effetti che produce ma non intercettabile del tutto da norme di sostegno o di tutela, il tema della ripresa del territorio è questione prioritaria per ogni Comune sia economica che sociale”.
Da qui le richieste “considerato che tutti gli interventi, ancorché appropriati, in quanto volti in buona parte ad attenuare lo shock generale non saranno sufficienti, da soli, a contribuire ad una ripresa dell’attività economica e che tale crisi si innesta in un tessuto produttivo locale che ha assolutamente bisogno di altrettanto sostegno e contributo. Tuttavia, proprio i settori maggiormente colpiti dalla crisi economica (servizi turistici, attività alberghiera, ristorazione, artigianato) sono quelli in cui operano micro e piccole imprese protagoniste del rilancio economico del nostro territorio”.