Con sentenza n. 81/2020 la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania ha rigettato la pretesa risarcitoria di circa 500mila euro della Procura Generale e assolto il management dell’Azienda Rummo nelle persone dell’ex direttore generale Nicola Boccalone, l’ex direttore sanitario Giampiero Maria Berruti e l’ex direttore amministrativo Alberto Di Stasio, con condanna alle spese di giudizio poste a carico dell’Azienda Rummo.
“La vicenda – si legge in una nota a firma di Boccalone e Di Stasio – fu accompagnata da un incontenibile clamore mediatico che magari senza volontà aveva prodotto la denigrazione del sistema sanitario campano che tra l’altro in quel periodo 2012/2015 tentava faticosamente di recuperare la propria dimensione e dignità dopo le nefaste gestioni precedenti che avevano portato alla dichiarazione di commissariamento nell’anno 2010.
I fatti risalgono al periodo di gestione dell’A.O.
Rummo 2012/2015 con particolare riguardo all’applicazione della spending review
che prevedeva la riduzione dei costi di gestione in misura proporzionale dal 5%
al 10% di quelli sostenuti nel medesimo periodo. Una manovra sistemica che
rientrava in una politica sanitaria mirata a recuperare economicità ed
efficienza sul piano gestionale dopo l’apertura della fase di commissariamento.
Il giudizio ha fatto chiarezza e giustizia delle
appropriate azioni gestionali adottate in quel periodo che ha visto da una
parte contenere i costi di gestione e, dall’altra, accrescere in maniera
sensibile la capacità di produrre valore sanitario. In quel periodo,
addirittura, il valore della produzione di sanità pari a 110.000.000,00 euro è
stato superiore agli stessi costi di gestione dell’intera offerta sanitaria
pari a 106.000.000,00. Proprio in virtù di quel modello gestionale l’azienda
Rummo, unitamente all’azienda Moscati di Avellino, furono le prime, se non le
uniche, ad uscire dal piano di rientro così come sancito dal decreto del commissario
ad acta dr. Polimeni n. 102 dell’anno 2016.
Gli effetti di quella attività – continua il comunicato – hanno consentito di poter anticipare rispetto a tutte le altre aziende sanitarie campane l’avvio di procedure di assunzione di personale e di investimenti frutto dell’opera di risanamento dell’Azienda attraverso il recupero degli equilibri di bilancio.
La fiducia riposta nella Magistratura ha premiato gli
sforzi tesi a ricostruire l’intera dinamica aziendale che ha recepito i
precetti normativi e prodotto economie di gestione per oltre 1.200.000,00 euro,
senza minimamente incidere sui livelli minimi dei LEA. Un risultato questo che
merita di essere rimarcato poiché solo la rigorosa, scrupolosa e concertata
azione virtuosa di quell’epoca ha davvero contribuito e consentito di poter
chiudere la triste vicenda del commissariamento della Sanità.
Un grazie agli avvocati Gaetano Paolino per Nicola Boccalone, Salvatore Paolino e Emilio Forrisi per Alberto Di Stasio e Federico Freni e Giuseppe Maria Berruti per Giampiero Berruti”.