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Ducati, svelata la nuova Superleggera V4

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“I sogni contano”. Con questo slogan la Ducati, per mezzo dei propri canali ufficiali, presenta al pubblico la nuova Superleggera V4, un modello che rappresenta lo stato dell’arte della Casa di Borgo Panigale.
“Il momento che tutti aspettavamo è finalmente arrivato” – fanno sapere dalla Ducati – “Condividiamo con voi, appassionati Ducatisti di tutto il mondo, il nostro ulteriore passo verso l’eccellenza ingegneristica”. “La nuova Superleggera V4” – si legge nel prosieguo della nota ufficiale diratamata da ducati.com – “è prima di tutto una vera e propria dichiarazione di intenti. È la linea di demarcazione tra il provare e il fare. È la nostra creatura pionieristica più importante”.
La meccanica e la motorizzazione
La Ducati Superleggera V4 nasce come evoluzione del progetto 1708; la moto monta un telaio “front frame” in fibra di carbonio (così come la carena, i parafanghi, le ali biplano. La sospensione anteriore è una forcella Ohlins NPX25/30 completamente regolabile, pressurizzata a steli rovesciati da 43 mm con trattamento TiN degli steli, piedini in alluminio lavorati dal pieno; quella posteriore, invece, è un ammortizzatore Ohlins TTX36, completamente regolabile, con valvole GP, molla in titanio e forcellone monobraccio in carbonio. La moto monta due ruote da 17 pollici e sfoggia una livrea nel caratteristico colore “rosso Ducati” abbinato a materiali di pregio, quali carbonio, titanio ed alluminio per le rifiniture estetiche.
Il motore che spinge la Superleggera V4 è un Desmosedici Stradale V4, ossia un 4 cilindri a V con inclinazione di 90°, in versione alleggerita, raffreddato a liquido, con albero motore controrotante e distribuzione Desmodromica a 4 valvole per cilindro. Omologato secondo il protocollo Euro 4, ha una cilindrata di 998 cc mentre la potenza massima sviluppata è di 224 CV ad un regime di 15.250 giri per minuto; il riscontro aumenta fino a 234 CV (a 15.500 giri per minuto) nella versione con lo scarico full-racing; allo stesso modo, la coppia motrice della versione standard raggiunge i 116 Nm mentre nella variante con terminale sportivo arriva a 119 Nm. Il dato dimostra come anche gli scarichi possano incidere sulle prestazioni ed il rendimento delle moto; si tratta, in effetti di un accessorio facilmente reperibile sul mercato, sia presso i negozi fisici sia tramite gli store online specializzati quali omniaracing.net.
La motorizzazione è accoppiata ad un cambio a sei rapporti, coadiuvato da DQS (Ducati Quick Shift) up/down EVO 2 con trasmissione primaria a ingranaggi a denti dritti e trasmissione secondaria con Catena Regina ORAW2; la frizione è a secco, con comando idraulico e meccanismo di antisaltellamento.
L’equipaggiamento di serie e i dispositivi di sicurezza
La dotazione della serie comprende una vasta gamma di dispositivi: DPL (Ducati Power Launch), DQS (Ducati Quick Shift), proiettori full LED, modulo GPS, Lap Timer EVO 2, batterie al litio, spegnimento automatico degli indicatori di direzione e silenziatore in titanio Akrapovic. A questi si aggiungono il cavalletto (anteriore e posteriore), il mantenitore di carica di batteria e Racing Kit (comprensivo di scarico racing della Akrapovic, tappi rimozione specchi, protezione per il forcellone, cover della frizione a secco in carbonio, DDA – Ducati Data Analyzer – con modulo GPS, tappo serbatoio racing, protezione per la leva del freno e teli copri moto). Il pacchetto Racing comporta anche un sensibile alleggerimento del mezzo, che passa dai 159 kg dell’allestimento standard a 152.2 kg. Si tratta di una differenza notevole per una moto dalle dimensioni significative (l’interasse sfiora il metro e mezzo) e con un’altezza della sella da terra che misura 835 mm.
Per quanto riguarda consumi ed emissioni, la Ducati dichiara un dispendio di carburante pari ad 8 litri ogni 100 km percorsi e una produzione di CO2 quantificata in 182 g/km.