Cittadini
‘Benevento ha le potenzialità per trattenere i giovani. Ma la politica è stata inadeguata’

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“La lettura dei dati sul calo demografico riguardanti la nostra provincia mi costringe ad un’amara riflessione. Si capisce che il fenomeno – la patologia – andrebbe letto guardando al dato nazionale e ai problemi che in larga misura interessano il Sud Italia. Ebbene, se è concesso parlare di patologia, sicuramente siamo di fronte ad una grave forma di emorragia. Interna ed esterna. Dissangua da un lato il Meridione in favore del Nord Italia e dall’altro l’intero Paese portando persone e competenze di altissima qualità in tutto il mondo”. Così in una nota lo studente sannita Luca Cavalli, consigliere del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Ancor più preoccupante – aggiunge – il dato che i viene fornito dal Sole24Ore sul rapporto tra giovani e lavoro: Benevento è ultima nelle classifiche. Dire che la nostra città ha la potenzialità per trattenere i giovani, molto di più di quanto non ne abbiano altre corregionali, non è un azzardo. Le risorse naturali, artistiche, culturali, il polo universitario, il Conservatorio, rappresentano solo alcune delle possibilità che questo territorio oggi offre ad un adolescente che vuole iniziare a costruire un progetto per il suo futuro.
Potrei continuare a lungo e, senza possibilità di smentita, riuscire a dimostrare che, a parità di dimensioni, non ci sono città rivali in grado di proporre un ventaglio così ampio di possibilità. Devo però per forza di cose constatare che, se da un lato il territorio per sua natura e per le politiche avvedute di anni addietro, ha capacità straordinarie, dall’altro
la politica cittadina degli ultimi anni è stata insufficiente e talvolta inadeguata nel mettere in campo gli strumenti migliori per sfruttare al meglio queste potenzialità.
Assente nella creazione di condizioni favorevoli per contrastare il problema della desertificazione e per migliorare la situazione esistente per coloro che hanno deciso di rimanere a Benevento. Non un progetto per i giovani, non un’iniziativa culturale che potesse attrarre energie e idee nuove per il nostro territorio. Non c’è traccia di uno sforzo che possa riguardare le grandi potenzialità naturali, che darebbero spazio a progetti ed iniziative (ancor più in ambito regionale e nazionale) per avvicinare i giovani all’agricoltura e spiegare loro le potenzialità di un settore che rappresenta oggi una valida alternativa agli studi universitari.
Problemi istituzionali di natura politica e amministrativa – continua lo studente – hanno invaso per tre anni le pagine di giornali, tra cambi di casacca, spettacolarizzazioni dei normali percorsi istituzionali, ma mai una valida idea innovativa o una misura credibile per un diciottenne. Mai un vero tavolo di lavoro per combattere questa patologia, un progetto
permanente per iniziative utili anche a portare nuove forme di cultura.
Eppure, molto si potrebbe fare, partendo ad esempio dall’istituzione del Forum dei Giovani, che a gran voce con altri amici ed in più occasioni abbiamo richiesto, per mettere a disposizione dei giovani di questa città uno strumento autentico di confronto e progettualità. Comuni virtuosi oggi organizzano e formulano progetti per approfondire quei fenomeni che oggi incidono maggiormente sullo stile di vita e sul comportamento dei più giovani: l’abuso delle droghe soprattutto quelle “pesanti”, l’assunzione eccessiva di alcolici alla guida, il gioco d’azzardo. Intorno a noi il vuoto.
Ricordo ancora con molta nostalgia quando, da Presidente di Consulta degli Studenti, organizzai per ben due volte un incontro tra tutti i rappresentanti dei licei, alla presenza di esponenti delle amministrazioni comunali passate, della Provincia e della società civile. Il tema era proprio questo: cosa cerca uno studente liceale dalla sua città? Le risposte furono varie e interessanti, anche le risposte degli amministratori furono importanti e stimolarono ad un dibattito costruttivo.
Perché non creare un tavolo permanente tra studenti e amministratori in attesa dell’istituzione del tanto voluto Forum? Perché non incentivare giovani beneventani creando bandi per progetti che siano espressioni delle tante menti della città? C’è qualcuno che si sta occupando di affrontare questi problemi? Delega alle attività giovanili in questa amministrazione: non pervenuta. Combattere la desertificazione del territorio che si amministra significa fare di tutto per consentire ai giovani una formazione di livello ed opportunità dignitose per costruire qui la loro dimensione. Solo con un’agenda attenta a questi problemi e con un’azione amministrativa specifica si potrà arrestare questa emorragia.
Purtroppo, non saranno gli spettacoli una tantum e non sarà nemmeno il McDondald’s a compensare il vuoto a cui la città sembra quasi essersi rassegnata. Se si riuscisse a comprendere il valore politico delle tante opportunità sociali, economiche, culturali per i giovani, questo tema non sarebbe in secondo piano. Non sarebbe in secondo piano la ricerca di tanti di noi di qualcosa di diverso, di attraente, che affascini ma che non finisca in una sera. Non sarebbero in secondo piano le prospettive che questo territorio ha tutti i titoli per rivendicare con il lavoro e la dignità dei suoi cittadini.
Si va alla ricerca di risposte approssimative, vaghe. Il tempo ha dimostrato che sono anche del tutto inefficaci per una città morente. Il migliore investimento – conclude Cavalli – è dentro le nostre case: nelle famiglie di questa città. E invece ci si ostina nel guardare altrove”.