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SANNIO

Vignette a Morcone, “A tua difesa”: “Polemica priva di significato. L’amministrazione pensasse ai problemi”

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“Come responsabile del comitato “ A tua difesa”, non posso esimermi dall’esprimere alcune considerazioni circa l’articolo pubblicato dall’assessore D’afflitto e allo schiamazzo che ha sollevato su una questione vecchia quanto il mondo, del tutto priva di rilevanza e utilità. Sarebbe stato più proficuo se questo tempo lo avesse dedicato a vicende concrete, nell’interesse del paese e dei cittadini. Parlare di violenza, per una vignetta, lo trovo offensivo nei confronti di chi veramente vive la violenza quotidianamente, sotto molteplici aspetti”. Così in una nota Antonietta Fortunato, responsabile del Comitato “A tua difesa” di Morcone.

“Invece di fornire risposte e soluzioni alle problematiche esistenti nel nostro territorio – aggiunge -, ha preferito cavalcare l’onda dello squallore e della miseria, scegliendo di impegnare il proprio tempo a far parlare di sé, come vittima di continue azioni vili e meschine, le stesse usate e condivise anche da lei, nei confronti dei suoi ex compagni politici. Io stessa sono stata oggetto di post offensivi, commenti e vignette di sarcasmo pungente, eppure mai il vicesindaco ha speso una sola parola per invitare gli autori a desistere, anzi, ha elogiato e dato plauso al loro operato social attraverso il “mi piace” e i cuoricini, così come ha condiviso e segnato di “like” il “fate schifo” rivolto ai genitori candidati nel Consiglio d’istituto, suoi concittadini. Eh… purtroppo bisogna pensare di più, prima di scrivere, magari guardare indietro, riflettere e ripercorrere i propri vissuti e poi…ripensare ancora! Il connubio con i nuovi amministratori sembra calzare a pennello alla sua persona, la quale, rinnegando i principi, gli orientamenti e le scelte realizzate negli anni addietro, si è ben integrata nella dialettica del gruppo di maggioranza, divenendo espressione e rappresentante del loro fare politica. Un assessore che vive in modalità simbiotica con Zuckerberg ma completamente assente dal mondo scolastico locale e dalle problematiche che esso vive.

L’assenteismo – spiega Fortunato – sembra l’unico esempio che le è rimasto della vecchia guardia. Però succede sempre che “ il bue chiama cornuto l’asino” e così offende ma si sente offesa, giudica ma non vuole essere giudicata, attacca ma non vuole essere attaccata: una sorta di vittimismo patologico funzionante a “senso unico”. Un assessore fantasma che non partecipa alle riunioni con i genitori per decidere le sorti degli alunni dell’infanzia, mancante alla riunione per discutere i risultati delle prove di vulnerabilità, inesistente circa la questione mensa scolastica e cucina, assente con la problematica DVR, inesistente sulla mancata attività motoria nella scuola o nelle proposte o iniziative volte ad arricchire l’offerta scolastica. Un assessore lontano dai luoghi dove si fa cultura, anzi imbarazzata quasi dal ruolo ricoperto, che mantiene le distanze per non far trapelare il proprio pensiero. Intanto i cittadini aspettano i risultati della politica del “cambiamento “ che sembrano ancora abbastanza lontani. Ad oggi, l’unica espressione del suo egregio operato è il divieto di svolgere l’alternanza scuola lavoro a qualche ragazzo e la condivisione, sul web, di giornate simboliche, svuotate del loro intrinseco valore educativo e formativo, per compiacere i sostenitori, cultori di Facebook. Ma è davvero questo il ruolo di un assessore alla cultura nonché vicesindaco? La centralità della nostra comunità è la scuola, dove si forgiano menti pensanti, futuro del nostro paese; integrare le iniziative scolastiche, arricchirle, proporre esperienze significative vuol dire creare un ponte tra chi amministra il territorio e chi lo vive, facendone riscoprire le ricchezze, le bellezze, le potenzialità e le insidie che nasconde.

La vera cultura non può essere ridotta a semplice condivisione nel web, avulsa dalla realtà e dalle necessità che il territorio e la nostra scuola vivono – attacca la nota -, non può e non deve ridursi a semplice svago di massa, ma deve necessariamente incrementare qualitativamente e quantitativamente il patrimoniale cognitivo ed esperienziale di chi condivide e vive un territorio, non solo con il presenziare piuttosto con il coinvolgere e il fare. Mah… forse chiedo troppo! Sarà una semplice strategia alla KRAUS : “abbassare il sole della cultura affinché anche i nani abbiano l’aspetto di un gigante” o per spegnere i riflettori sulle criticità, ormai innegabili, a cui si è dato vita ! Dottoressa D”afflitto, piuttosto che manifestare acredine e rancore, sentimenti palpabili nel suo articolo, ci spieghi cosa è successo quest’anno in occasione della fiera, dia una risposta a quei ragazzi; ci dica cosa pensa dei risultati pessimi delle prove di vulnerabilità della scuola Primaria e quali idee e progetti ha per la messa in sicurezza dei locali frequentati dai nostri ragazzi; ci parli della motoria, completamente assente nella scuola; ci spieghi come e perché ad alcune attività artigianali è stata imposta la chiusura mentre ad altre, con le stesse prerogative, si consente di operare indisturbate nel medesimo luogo ; esprima il suo parere a riguardo e ci spieghi, secondo lei, se ciò potrebbe essere definita “violenza di genere”, giacchè perpetrata verso una sola categoria di cittadini o addirittura verso un solo cittadino. Inoltre, ci dica perché alcuni ragazzi sono costretti a viaggiare in piedi, sul pulmino scolastico, nel tragitto casa- scuola, per mancanza di posti a sedere? A quale principio di sicurezza fa riferimento? Forse, di ciò neanche ne è a conoscenza perché impegnata nella lettura dei Promessi Sposi e nell’interpretazione delle vignette umoristiche.

Al comitato “A tua difesa” – conclude la nota -, a cui velatamente fa riferimento nell’articolo, interessa far luce sulle incongruenze tra il presentarsi come assessore alla cultura ed esserlo, tra il presenziare e progettare sul territorio per farlo crescere, antitesi davvero forti. Il desiderio sarebbe quello di esigere un riferimento culturale che abbia a cuore le sorti dei luoghi dove si vive la cultura, ormai abbandonati da chi dovrebbe incentivarla. Giusto per fare chiarezza, i video pubblicati sulla pagina social del comitato sono estrapolati direttamente dall’originale e non “tagliati ad arte” per cui, se suscitano ilarità, il merito è da attribuire ai protagonisti. Le vignette? Simpatiche, certamente non frutto del nostro fare politica né apprezzate o condivise, ma assolutamente non riprovevoli e in perfetta linea con la satira nazionale e con quella adoperata da VOI della maggioranza e dai vostri seguaci, da sempre, condivisa anche da lei. Ha già dimenticato?Già perché ”si chiama ironia se viene fatta sugli altri, su di lei diventa cattiveria”. Suvvia, sorrida assessore perché l’umorismo non ha mai ammazzato nessuno, anzi ha dato visibilità e importanza. Purtroppo, mi rendo conto che non è per tutti, infatti siamo arrivati alla frutta. Leggo, in un articolo di recente pubblicazione, che il primo cittadino è intenzionato a fare un incontro pubblico per parlare nientedimeno udite, udite di…”vignette “, capite bene, “vignette umoristiche”. Non di finanziamenti scolastici volati via, non di sicurezza della scuola Primaria, non di problema Centrofiere, non di chiusura di attività artigianali, non di restituzione di finanziamenti, non di servizi sociali sospesi, non di ricostruzione rapida della scuola ma… solo ed esclusivamente di “vignette”, coinvolgendo le istituzioni a livello provinciale. Sarà il festival dell’umorismo e della nuova politica. Pensavo toccasse alle Proloco!”.

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