fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

Cittadini

‘Nel flop luminarie città separata e contrapposta. L’Ordine degli Architetti chieda scusa’

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

Per qualche giorno è diventato virale nella nostra città un fotomontaggio che impietosamente metteva in contrapposizione il rendering di progetto delle ormai tristemente famose luminarie flop, con la foto del test di accensione definitivo che era talmente al di sotto delle aspettative da spingere i suoi stessi promotori ad annullare l’evento, prima in via provvisoria, poi in maniera definitiva, tra accuse incrociate e volo di stracci.

Io – scrive in una nota l’architetto sannita Piergiorgio Romano mi sono soffermato sulla didascalia che accompagnava il meme, che recitava così: “Come la immaginavano loro. Come la vediamo noi”.

Mi ha colpito per la contrapposizione tra un Noi e un Loro, come se esistessero due città separate, distanti e in contrapposizione. Ed è forse questa presunta contrapposizione la conseguenza meno evidente ma più velenosa della sciagurata vicenda delle luminarie “3D” ad “effetto wow”.

Probabilmente – prosegue nella riflessione – molti pensano che le città siano fatte da ‘altri’: politici, burocrati, enti, imprenditori.

La città invece è fatta di persone, ed è un fenomeno estremamente complesso, la cui forma ed organizzazione condiziona in modo rilevante il nostro modo di vivere, lavorare e produrre, e influisce anche sui nostri desideri, sui nostri bisogni, sulle nostre ambizioni e, talvolta, sulle nostre frustrazioni. Ogni città è anche infrastruttura culturale in grado di incidere sull’immaginario di chi la abita. L’evoluzione della città è impossibile da contenere in singoli ambiti, talmente numerose e ramificate sono le relazioni che essa ha con qualsiasi attività dell’essere umano; la città può essere nello stesso tempo promessa di felicità e armonia, e teatro del conflitto e della contraddizione; luogo della prosperità e recinto della esclusione.

Per questo – continua Romano – è assolutamente necessario che ci sia una alleanza tra città come sistema fisico, città come tessuto sociale e città come istituzione di governo locale per evitare una disarmonia ed un disallineamento tra la trasformazione della città e la comunità che la abita.

Politici, burocrati, enti, imprenditori sono necessari, ma solo le persone possono “fare” una città. Da tempo istituzioni di vario livello a Benevento sembrano aver rinunciato ad ascoltare davvero le persone, sfruttando la loro posizione apicale per operare le scelte strategiche in splendida solitudine, dimenticando che il loro ruolo primario dovrebbe essere quello di fare sintesi tra le potenzialità e le esigenze delle persone, non dei presidenti dei vari Consigli. Ed ecco che abbiamo assistito al naufragio di chi ha pensato che la città fosse affar suo, rovinando la festa più attesa dell’anno e magari convincendo qualche altro cittadino deluso che è tempo di fare le valigie e scappare.

Col tempo, forse, qualcuno troverà il coraggio di raccontarci cosa sia effettivamente successo, di sicuro fino ad oggi abbiamo assistito al più classico schema dello scaricabarile. Io, in particolare, come architetto, ho dovuto assistere impotente alla rappresentazione farsesca della categoria professionale cui appartengo, di cui questa città ha bisogno come mai, e che anzi andrebbe valorizzata per quello che può realmente offrire alle persone, tra necessità di gestione e valorizzazione dei suoi beni culturali, problemi cronici di decoro urbano, politiche di mobilità urbana insostenibili, spazi pubblici assenti o banalizzati, perché è già da tempo che la categoria degli architetti è sottoutilizzata.

Dopo questo inciampo, – conclude Romano – mi piacerebbe che per primo l’Ordine degli Architetti chiedesse scusa ai suoi iscritti ed alla città tutta, perché è nella nostra natura professionale assumerci le responsabilità, e perché si rischia di marginalizzare ancora di più una risorsa senza l’ausilio della quale la città farà fatica ad uscire dalle sabbie mobili in cui sta scivolando, perché le persone, che tutte insieme dovrebbero costruire la propria città, si sentiranno impotenti e sempre più contrapposte tra un Noi e un Loro”.

Annuncio

Correlati

redazione 4 giorni fa

Benevento, non rispetta il divieto di accesso alle aree urbane: 47enne denunciato

Giammarco Feleppa 4 giorni fa

Festa della Madonna delle Grazie a Benevento: al via i preparativi e una grande novità musicale

redazione 7 giorni fa

Benevento, giovedì pomeriggio alcune strade del centro storico senza acqua per due ore

Giammarco Feleppa 3 settimane fa

Benevento, pronto il bando per il Natale: anche il concerto di Capodanno sarà in Villa Comunale

Dall'autore

redazione 4 ore fa

WG Flash 24 del 17 giugno 2025

redazione 4 ore fa

San Pio, autorizzate oltre 4mila ore aggiuntive: servono a coprire la carenza di personale

redazione 4 ore fa

Motoabbigliamento.it: tecnologia, servizio e passione per chi guida su due ruote

redazione 12 ore fa

Forte grandinata nel Fortore, Fusco (CIA): “Ci faremo valere per ottenere risarcimenti”

Primo piano

redazione 4 ore fa

WG Flash 24 del 17 giugno 2025

redazione 4 ore fa

San Pio, autorizzate oltre 4mila ore aggiuntive: servono a coprire la carenza di personale

redazione 12 ore fa

Forte grandinata nel Fortore, Fusco (CIA): “Ci faremo valere per ottenere risarcimenti”

redazione 15 ore fa

Benevento Città Spettacolo, Mastella annuncia il concerto di Luchè

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content