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CULTURA

“What Were You Wearing – Come eri vestita”, a Benevento la mostra contro gli stereotipi di genere

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“What Were You Wearing – Come eri vestita”, la mostra promossa dall’università del Kansas da un progetto di Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert, arriva a Benevento. Appuntamento alla Rocca dei Rettori dal 25 novembre al 1 dicembre 2019.

L’evento è organizzato de Exit Strategy, Culture e Letture, UniveroArte su concessione di Libere Sinergie di Milano.

 “What Were You Wearing – Come eri vestita” è una mostra promossa dall’università del Kansas da un progetto di Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert, esposta per la prima volta all’Università dell’Arkansas dal 31 marzo al 4 aprile 2013, ispirata al poema «What I was Wearing» di Mary Simmerling. L’associazione Libere Sinergie replica l’iniziativa in Italia, contestualizzandola al nostro ambiente socio-culturale e ne ha concesso l’utilizzo alle associazioni Exit Strategy, Culture e Leture, UniversoArte che usufruiscono del patrocinio gratuito della Provincia di Benevento di cui si ringrazia il presidente Antonio Di Maria e il personale tutto. Sarà inaugurata il prossimo 25 novembre alle 17.30 e prevede una serie di eventi collaterali fino al 1 dicembre 2019.

Si tratta di un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che parte da una domanda posta correntemente a chi subisce molestie o violenza sessuale: “Come eri vestita? è una domanda che troppo spesso viene rivolta alle donne che hanno subito una violenza sessuale. La domanda, che sottende gravi stereotipi sessisti e pregiudizi, ha delle pesanti implicazioni e un impatto negativo sulla donna che ha subito violenza, poiché presuppone l’idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se avesse indossato abiti meno succinti o meno sexy.

Questa mostra ha lo scopo di smantellare questo pregiudizio e i suoi obiettivi sono: smontare gli stereotipi che colpevolizzano le vittime di stupri; sensibilizzare la comunità in merito al tema, in una società ancora troppo intrisa di violenza e di abusi sessuali; un intervento indiretto di “cura” sulle vittime, che possono realizzare e prendere consapevolezza che la violenza sessuale non è stata causata dagli abiti che indossavano; sviluppare una maggior conoscenza del fenomeno e degli stereotipi che lo giustificano.

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