CRONACA
Truffava gli anziani in Valle Telesina: ai domiciliari finto avvocato

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Truffa pluriaggravata. Questa l’accusa nei confronti di un cittadino residente nel Salernitano, finito in mattinata ai domiciliari a seguito di indagini coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica di Benevento e svolte dal Commissariato della Polizia di Stato di Telese Terme.
Nell’agosto 2018, infatti, il pregiudicato aveva raggirato un 84enne a San Salvatore Telesino: con la scusa di dover risarcire un sinistro stradale causato dalla figlia dell’anziano, spacciandosi per avvocato incaricato di risolvere la questione, si era fatto consegnare 1.500 euro in contanti.
Successivamente, l’8 novembre 2018, insieme con un altro complice non identificato, era entrato nell’abitazione di una signora 73enne, sempre a San Salvatore Telesino, raccontandole di dover risarcire un danno causato dal nipote per un sinistro stradale: millantando di essere un avvocato incaricato dal parente, anche in questo caso aveva tentato di riscuotere 4.500 euro. La malcapitata, nel frattempo, aveva ricevuto la telefonata di un uomo che si spacciava per il nipote e che confermava tutto, chiedendole di risarcire il danno causato ed infine era stata contattata telefonicamente da un sedicente appuntato dei carabinieri, che l’aveva avvisata che di lì a poco sarebbe sopraggiunto un legale per riscuotere il denaro. Dal momento che l’anziana non possedeva tale cifra in contanti, aveva così consegnato al truffatore 200 euro in banconote di vario taglio ed altri oggetti in oro per raggiungere l’importo.
A seguito della presentazione di una circostanziata denuncia querela da parte di entrambe le vittime, gli uomini del Commissariato di P.S. di Telese Terme, attraverso meticolose indagini di polizia giudiziaria, coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica, sono riusciti a ricostruire il percorso effettuato dal truffatore nel secondo episodio e grazie al rinvenimento di una telecamera installata nei pressi del luogo dove era stato consumato il reato, lo hanno individuato ed identificato.
Successivamente le vittime dei reati hanno riconosciuto il soggetto gravemente indiziato del reato, per il quale è poi stata emessa ed eseguita l’ordinanza.