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La lettera di un cittadino: ‘Al San Pio nove mesi di attesa per una visita endocrinologica’
Prenotata a metà aprile, era prevista ad agosto. "Per motivi a noi sconosciuti, è stata spostata a data da destinarsi". Una settimana fa la comunicazione del CUP: appuntamento al 14 gennaio 2020
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“Egregio direttore,
a proposito dell’articolo apparso ieri sulle pagine del suo giornale, circa il nuovo direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “San Pio”, Mario Ferrante che conferma lo stato pietoso in cui ha trovato il “Rummo, le scrivo per denunciare l’ennesima disfunzione perpetrata da questo ospedale oggi “san Pio” (cambia il nome, cambierà la struttura, ma il rispetto per l’ammalato, bisognerà ancora inventarlo).
Vengo al dunque. Mia moglie prenota una visita endocrinologica (avendo subito una tiroidectomia e perché affetta anche da osteoporosi). Questa viene prenotata il giorno 16 aprile 2019 per poi essere effettuata il giorno 20 agosto 2019 (in pratica 4/5 mesi di attesa). Prima della visita, mia moglie prepara, come al solito, tutti gli accertamenti dovuti e richiesti dalla dottoressa endocrinologa; con altre prenotazioni per altri esami clinici che il caso richiede; esami effettuati con sacrificio sia per il tempo da perdere e perché no anche per il costo.
Esattamente 12/13 gg prima, il CUP dell’ospedale chiama mia moglie non per la conferma della visita, bensì per comunicare che la visita, o meglio tutte le visite dal 20 al 29 agosto, per motivi a noi sconosciuti (ma credo per le vacanze estive), vengono spostate a data da destinarsi.
Il 30 agosto mia moglie ed io ci portiamo verso l’Ospedale per sapere quando andare a visita, e ci presentiamo al CUP per informazioni. L’impiegata credendo che dovessimo prenotare ex novo, ci dice che la prima visita utile è il 14 gennaio, al che facciamo presente che siamo già prenotati e la visita è stata spostata a data da destinarsi.
A questo punto l’addetta si informa all’interno e ci comunica che pur riconoscendo la situazione, saremo ricontattati dal CUP, per una seduta a breve.
Il 10 settembre il CUP chiama mia moglie per comunicarle che la visita sarà effettuata il giorno 14 gennaio 2020 alle ore 11:00.
A questo punto sorgono delle domande che certamente possono sembrare banali…Chi ci ripaga dei soldi spesi, visto le analisi cliniche di un certo peso sono state effettuate e che a distanza di tanto tempo non sono più attendibili, per cui bisogna effettuarle di nuovo?
Chi ci ripaga del tempo che dovremo perdere il 14 gennaio? (mia moglie insegna, e ad agosto non avrebbe chiesto giorni di congedo!)
Da quello che spesso leggo sul suo giornale on-line, è difficile poter affermare che nel nostro presidio ospedaliero (specchio di tutta la sanità campana) venga rispettato il principio sancito dall’art. 32 della Costituzione che prevede appunto la tutela della salute. Da noi, la salute e la sua tutela sono un optional e sono ormai appannaggio delle strutture private mentre i presidi ospedalieri e il personale in esso impiegato viene mortificato sempre di più, con prevaricazioni di vario genere che si riflettono, ahimè, su coloro che hanno più bisogno..
Purtroppo, cambia il responsabile, cambia il nome dell’ospedale, si rinnovano le strutture, ma rimane il fatto che sono sempre gli stessi a pagare: l’ammalato, la “povera” gente”. (C.C.)