CULTURA
A Città Spettacolo l’inno alla fratellanza di Ovadia. Piazza Castello, revival con i Cugini di Campagna
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Una battaglia contro ogni tipo di razzismo per preservare la non negoziabilità della libertà e della dignità di ogni singolo essere umano e di ogni gente. Questi gli elementi alla base dello spettacolo “Senza confini – ebrei e zingari” di Moni Ovadia andato in scena nella splendida cornice dell’ Hortus Conclusus nell’ambito della 40esima edizione del Festival Città Spettacolo.
Una performance di canti, musiche, storie Rom, Sinti ed Ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio. Un excursus tra la storia di due popoli che a lungo sono stati perseguitati ed esiliati finché le loro strade non si sono divise: gli ebrei hanno cambiato la loro storia mentre, invece, molto spesso il popolo rom continua a subire il calvario del pregiudizio. Un inno alla fratellanza quello che Moni Ovadia, artista di origine bulgara, cantore e narratore dell’ebraismo vuole lanciare con questo spettacolo.
Ma la quinta serata del Festival ha visto protagonisti anche i Cugini di Campagna, in concerto a piazza Castello per rivivere la grande musica degli Anni Settanta: la storica band, con quasi 50 anni di carriera, ha divertito ed emozionato con il loro repertorio, entrato ormai nel patrimonio della musica italiana. Ovviamente, manco a dirlo, grande attesa per il loro grandissimo successo ‘Anima Mia’.
