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‘Dolcemente, insieme, si può fare’: a Calvi il 14 luglio l’evento finale del biscottificio solidale

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Anche quest’anno, domenica 14 luglio, alle ore 20.00, presso la tenuta del maneggio Club Horse Geordie di via Lo Fiego, a Calvi, ritorna l’atteso appuntamento con i ragazzi di “Dolcemente“, laboratorio e primo biscottificio solidale in Campania che impegna ragazzi davvero speciali.

“La nostra non è una semplice associazione – ha spiegato Carmen Creca, sociologa e counselor professionale Rogersiano – ma un vero e proprio laboratorio solidale in cui ciascuno di noi da spazio alle proprie attitudini, alle proprie intelligenze che, come sottolinea Daniel Goleman, psicologo e giornalista statunitense, sono diverse: come l’intelligenza matematica, letteraria, musicale, creativa.

Ma l’intelligenza che prima di tutte ci consente di migliorare il proprio rapporto con sé, con gli altri e con la realtà che viviamo è l’intelligenza emotiva, ossia la capacità di vivere le nostre emozioni in cui fattori come l’autocontrollo, la perseveranza, l’empatia e l’attenzione agli altri hanno un ruolo predominante. Essa è la capacità insita in ognuno di noi, che può essere sviluppata, perfezionata e trasmessa il cui obiettivo è il miglioramento delle nostre condizioni di vita.”

In “Dolcemente” – continua Creca –  prevale una componente fondamentale che è il rispetto per la persona con la convinzione che in ciascuno di noi esiste un mondo che spesso è offuscato dalle resistenze per via di giudizi e pregiudizi, ma l’esperienza ci insegna che il limite è sempre negli occhi di chi guarda.

Dolcemente nasce il 31 ottobre del 2017, in un momento in cui dovevo decidere cosa avrei voluto fare da grande. Ma dovevo incontrare la persona giusta, una persona che condividesse con me gli stessi valori e gli stessi principi.

Per caso ho avuto la fortuna di incontrare Rita, pasticcera di altissimo livello, ma soprattutto di altissime doti morali, oltre che professionali. Insieme a lei ed ad altre eccezionali volontarie, ci siamo avviate in questo fantastico cammino fino ad essere diventate oggi un importante punto di riferimento per otto ragazzi favolosi: Eugenia C., Lucia I., Antonella M., Antonio T., Luigi D.S., Giorgio S., Antonella D.C., Pamela L.M..

Tutti i giorni mettiamo a disposizione di questi ragazzi le nostre competenze, le nostre conoscenze e loro ci ricambiano con la loro allegria, la loro motivazione, il grande spirito di squadra acquisito, ma sopratutto la gioia di essere diventati tra di loro un gruppo di amici con cui condividere interessi, scambi di opinioni, feste, uscite, con cui ridere, divertirsi, fare cioè tutte le cose che normalmente giovani ragazzi fanno, ma che molto spesso quando si è “diversi” diventa prerogativa di pochi, sia per l’eccessiva ala protettrice dei genitori e sia perché spesso sono gli altri che scontrandosi con le proprie paure non riescono a superare quella linea sottile che consente loro di “entrare” nel mondo dell’altro.

In genere prevale l’errata convinzione che siamo noi, che ci definiamo normali, a dover gestire e impartire lezioni di vita alle persone speciali, ma l’esperienza maturata con i ragazzi in questi anni, ci è stata di grande insegnamento.

Tante volte ci siamo stupiti, meravigliati, siamo rimasti senza fiato, per tutte le volte che i nostri ragazzi hanno reagito ai nostri stimoli, alle nostre interazioni nella maniera in cui non ci saremmo mai aspettati.

Abbiamo imparato che avere dei limiti di tipo fisico o cognitivo non deve costituire un deterrente nella impostazione di un rapporto, ma è la nostra capacità di adattamento alle diverse situazioni che deve prevalere, situazioni in cui il filo conduttore è la parola accettazione, perché è solo quando si accetta la condizione della diversità dell’altro che si riescono a superare i nostri conflitti, quelli interiori, quei disequilibri in cui mente e cuore faticano ad essere in asse.

Tutto si semplifica quando ci s’impegna a superare i propri limiti, le proprie resistenze, quando ci sforziamo di vedere l’altro nella sua natura così com’è senza la presunzione di volerlo cambiare, secondo i nostri schemi, i nostri copioni.

Da sociologa e counselor professionale Rogersiano, posso dire che l’esperienza con i ragazzi è davvero formativa ed arricchente soprattutto quando sia per scelta che per motivi professionali, elementi come l’empatia, l’ascolto attivo, l’accettazione incondizionata, diventano i pilastri di rapporti veri ed autentici.

In “Dolcemente”, tutto questo prevale ogni giorno, e avere la conferma dei genitori di dare ai loro figli, un motivo per alzarsi la mattina, per me e Rita è sinonimo di vittoria e nulla potrà mai ripagarci in tal senso.
Dovevamo, però, trovare un modo per autofinanziarci e avere la possibilità di portare avanti tutte le nostre attività. Allora abbiamo utilizzato la pasticceria, che si è rivelato il modo migliore di espressione creativa di impegno e precisione che desse ai ragazzi la possibilità di sentirsi efficaci e riconosciuti nel loro saper fare.

Attraverso una selezione accurata delle materie prime si realizzano dolci e torte di altissimo livello, non siamo però una pasticceria e neanche un forno perché non siamo a scopo di lucro, li realizziamo in giornata e tutto solo su ordinazione.

Tutto questo ci consente non solo di dare un prodotto di qualità, ma soprattutto di investire con i ragazzi e per i ragazzi portando a termine tutorial di qualità che gli lascino insegnamenti utili.”

Il 14 luglio, dunque, presso la tenuta del maneggio Club Horse Geordie di via Lo Fiego, a Calvi, “Dolcemente” darà il meglio di sé attraverso un condensato di gastronomia, musica, spettacolo, intrattenimento ma soprattutto la voglia dei nostri ragazzi di essere liberi dagli schemi nella loro espressività e nel loro modo di essere unici e speciali.

 

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