Cittadini
Hortus Conclusus, ‘scalano’ lo scudo di Mimmo Paladino: scatta la denuncia via social

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Tanta la soddisfazione espressa nelle ultime ore dagli amministratori locali e funzionari incaricati per i buoni numeri in termini di visite ai siti cittadini nel week end pasquale e nel lunedì in albis. Una gioia che fa felice il comparto e quanti vorrebbero che il turismo diventasse il volano di sviluppo della nostra città e dell’intera provincia sannita. Ma a tenere banco questa volta, con una polemica che si sta innescando via social network, è purtroppo l’inciviltà di cittadini e turisti.
Un episodio forse isolato, ma che è balzato via web agli occhi di tutti e che necessita di una seria riflessione da parte di tutti: istituzioni, cittadini, associazioni culturali, imprenditori del settore ed esperti. Tutto è nato da un post pubblicato su facebook nella serata di ieri, che ha suscitato un dibattito sulla tutela dei beni culturali, sulla necessità della videosorveglianza e sulla mancanza di educazione civica.
Questo il messaggio di un cittadino beneventano che ha raccontato il diverbio avuto con un turista, quando ha visto che un ragazzino stava letteralmente ‘scalando’ un’opera del maestro Mimmo Paladino: “Benevento, Hortus Conclusus. Pomeriggio di Pasquetta.
Da anni non mi capitava una pasquetta in città. Ne approfitto per fotografarla animata, con l’occhio incantato dello straniero (occhio che il fotografo dovrebbe avere sempre). Immedesimandomi nel ruolo dello straniero non potevo saltare l’Hortus. L’ho fotografato da quando era veramente solo un orto, e forse per questo non trovo la nuova visione che cercavo. Trovo invece una famigliola “forestiera” di cui i due pargoli si dimenano a percuotere energicamente lo scudo in bronzo. Non paghi, cominciano ad assaltarlo e ad arrampicarsi sulla superficie fino a raggiungerne la cima. I genitori, sazi (spero per loro) di menestra ‘mmaritata e pastiere, li fotografano ebetamente soddisfatti e compiaciuti.
Mi avvicino e chiedo se tra loro ci fosse qualche genitore del Reinhold Messner in erba e un tizio mi dice “io, purtroppo!”. Io gli spiego che forse, invece di immortalare la prodezza, avrebbe dovuto redarguirlo. Lui risponde che in fondo non stava facendo nulla di male. Gli spiego che stava mettendo a rischio l’incolumità di sui figlio e l’integrità dell’opera d’arte, oltre compromettere la fruizione del luogo da parte degli altri visitatori, che avevano il diritto di “ascoltare” il silenzio del luogo e non certo le urla di guerra e le percussioni del balordo junior. Mi guarda indifferente, senza battere ciglio. Sipario”.