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A Pontelandolfo nuovi ritrovamenti archeologici nell’area dei lavori per l’eolico

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Spuntano nuovi ritrovamenti archeologici in località Ponte Sorgenza, a Pontelandolfo. Secondo le prime informazioni sarebbero alcune tombe ed altri oggetti di rilevante valore archeologico sulla scia di quanto già emerso lo scorso agosto. Come si ricorderà, infatti, durante i lavori per la realizzazione di un parco eolico, gli operai scoprirono una tomba in pietra risalente all’età romana.

Anche questa volta, nel corso di uno scavo per far passare dei cavidotti eolici sarebbero spuntate altre tombe di epoca romana e oggetti vari. Secondo quanto si apprende, il ritrovamento risalirebbe ad una decina di giorni fa e sul posto sarebbero intervenuti i tecnici del Comune e quelli della soprintendenza per la valutazione e la rimozione dei reperti. Una vicenda sulla quale nelle prossime settimane dovrebbero emergere ulteriori dettagli.

Intanto, però, anche i Comitati e i cittadini fanno sentire la loro voce sui social network sottolineando come l’ultima scoperta, associata con quella precedente di agosto, fanno pensare ad una “ampiezza e ricchezza del sito che va ben oltre i limiti conosciuti e ipotizzabili fin a questo momento”. Una riflessione legata anche al fatto che i lavori nell’area stanno proseguendo.

“L’area, notoriamente di interesse archeologico – scrivono -, era stata già interessata dal ritrovamento di alcune tombe antiche. Fatto che aveva comportato il blocco dei lavori, superato con una variante di progetto, approvata dalla la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Benevento e Caserta. Nel frattempo, i lavori dei cantieri eolici proseguono indisturbati. Pensiamo che nel caso di rinvenimento di un reperto archeologico, che faccia ritenere probabile la presenza di altri reperti su fondi limitrofi, si debbano sospendere le attività di cantiere presenti in tale zona al fine di tutelare i beni storici. Il suo valore – concludono – risiede non solo in ciascun reperto, ma soprattutto nel suo ‘contesto di ritrovamento’. Ed è proprio il contesto che determina il suo valore storico e conservativo”.

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