Sindacati
Vertenza Cmr, l’Rsa della Cgil intervie sulla vicenda e chiede incontro con i commissari

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In merito alla vertenza del Centro Medico Erre interviene Gabriele Proto, Rsa aziendale della Cgil al Cmr.
“Innanzitutto – scrive Proto – l’assemblea degli iscritti aziendali Cgil ha rifiutato, lo scorso 13 marzo, tutti i punti del contratto di prossimità, tanto osannato come salvezza dei dipendenti in questi giorni, osservando in pieno la linea del sindacato di categoria, aprendo però ad una decurtazione del 3% netto in busta paga mensile, a tal proposito risultano già forti decurtazioni sulle buste paga, dalla entrata gestionale Neuromed, ingiustificate, ed alla rinuncia del premio produzione annuale, per un periodo da concordare.
Purtroppo – spiega Proto – l’assemblea non è stata ascoltata, il delegato provinciale ed una persona di sua fiducia del CMR, hanno siglato un contratto molto penalizzante per i dipendenti, accettando totalmente il suo contenuto. Ovviamente il tutto è stato fatto presente alla Fp Cgil. Non sono passati tanti giorni dai due licenziamenti per giusta causa, cosi come dicono, e vi sono circa 40 contestazioni di addebito da valutare e sono gli stessi che hanno evidenziato nel piano industriale. Tutto ciò non è stato argomento di discussione, bravi i colleghi sindacalisti tutti. Intanto non si sa quando si aprirà questo concordato (il 16 aprile ci sarà un ulteriore assemblea dei creditori, la terza) ormai in vigore dal lontano novembre 2016, ma il 1Aprile si vuole far partire il contratto di prossimità, leggermente strana la cosa.
Per quanto riguarda le affermazioni dell’Amministratore Delegato Paola Belfiore – conclude la nota -, per la verità poco incline al colloquio con i dipendenti, che circa un mese fa illustrava con il sindaco di Benevento il progetto Platone, scongiurando tutti i licenziamenti proposti nel piano industriale, bene non passano che pochi giorni e licenzia due persone, ovviamente sarà il Tribunale ad esaminare i casi. Non ci sono stati miglioramenti in campo organizzativo né lavorativo, il nostro budget è calato, anzi ci terrorizzano con lo spettro dei licenziamenti. Non si parla mai dei nostri crediti, ma solo dei sacrifici da effettuare. Il reddito di cittadinanza proposto dal nostro governo è sicuramente migliore delle condizioni in cui vogliono indirizzarci. Chiederò convocazione ufficiale ai commissari per chiarimenti riguardanti tutto l’iter concordatario che pare stia diventando più una lenta agonia che una salvezza”.