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“Country Hack Fest 2019”, il primo premio ad una app contro la contraffazione del vino
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E’ stato il progetto presentato dalla “Followine” di San Cipriano d’Aversa (Caserta) ad aggiudicarsi il primo premio (1500 euro) del “Country Hack Fest 2019”, la manifestazione promossa dall’amministrazione comunale di Guardia Sanframondi in collaborazione con l’Università degli studi del Sannio e la fondazione Ampioraggio ed interamente dedicata all’innovazione nella ruralità.
“La nostra – ha commentato Fabio Guida della Fallowine – è una società composta da giovani e da studenti universitari, alcuni dei quali studiano anche all’estero. Il nostro progetto si occupa della lotta alla contraffazione utilizzando un algoritmo di cui siamo proprietari e per la cui realizzazione abbiamo impiegato quattro anni di ricerca scientifica realizzata in 15 nazioni che vanno dagli Stati Uniti al Giappone, oltre che nei Paesi dell’Europa. Si tratta di un’applicazione allegata alla nostra infrastruttura che permette di rendere unica ogni bottiglia di vino, ovvero tramite questa applicazione si può conoscere in tempo reale quando e dove avviene l’illecito nella contraffazione”.
“Con questa applicazione il produttore di vino – conclude Fabio Guida – potrà inoltre meglio conoscere anche il consumatore e viceversa, perché anche il consumatore potrà avere un canale diretto con il produttore ed il territorio stesso su cui avviene la produzione”.
Un progetto che, dunque, risponde in pieno all’obiettivo di questa edizione 2019 del “Country Hack Fest” che – come ha spiegato alla vigilia il sindaco di Guardia, Floriano Panza – era quello di cercare soluzioni tecnologiche e organizzative per valorizzare il territorio dal punto di vista ambientale, migliorare le tecniche di produzione vinicole e agro-alimentari e promuovere l’area in modo efficace nel contesto venutosi a creare grazie al riconoscimento europeo ottenuto di Città del Vino 2019.
“Ci siamo resi conto – ha dichiarato lo stesso sindaco Panza durante la premiazione – di cosa significa esser hacker, lavorare sempre nei limiti delle norme che, come nel caso della privacy, sono molto stingenti, essere in grado di collegarsi molto bene al territorio e coglierne le potenzialità. Siamo inoltre molto soddisfatti della grande partecipazione al concorso da parte di gruppi provenienti da ogni parte d’Italia. Nei prossimi giorni incontreremo i vincitori per entrare nel merito delle proposte e valutare l’applicabilità dei tre progetti vincitori”.
Da segnalare, infine, che al secondo posto (premio di 1.000 euro) si è classificato la “ITST” di Bari con un progetto di interattività tra visitatori e personaggi del territorio adattato anche agli ipovedenti, mentre al terzo (premio di 500 euro) si è classificata la “Smart Fields” di Napoli con un progetto che consente l’esame puntuale del microclima e, conseguentemente, la riduzione dei trattamenti fitosanitari in agricoltura.