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“Liceità della prova”, UniFortunato e la Pontificia Università Antonianum insieme

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“La liceità della prova e i suoi profili interdisciplinari” è stato questo il tema della giornata di studi organizzata ieri a Roma dalla Pontificia Università Antonianum e dall’Università Giustino Fortunato, con il patrocinio della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo.
La giornata, che ha visto la partecipazione fra gli altri di circa 60 studenti dell’UniFortunato, è stata presieduta al mattino dal Prof. Luis Navarro, Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce, e al pomeriggio dal prof. Giorgio Spangher, Professore emerito – Sapienza Università di Roma.
Per il Magnifico Rettore dell’Università Pontificia Antonianium di Roma, Prof.ssa Sr. Mary Melone, “la giornata di studi si colloca all’interno di una consolidata collaborazione tra l’Università Giustino Fortunato e l’Università Pontificia Antonianium che, pur se istituzioni di ordinamenti diversi, hanno l’obiettivo di un proficuo confronto”.
Tra gli interventi degli illustri relatori, il Prof. Angelo Scala, Magnifico Rettore dell’UniFortunato, partendo dai principi costituzionali di riferimento in tema di liceità della prova del processo civile, ha parlato di diritto alla prova e diritto all’acquisizione della prova attraverso un’interessante disamina della giurisprudenza sul tema.
Scala ha evidenziato alcuni punti cardine in tema di acquisizione della prova, come la necessità di una predeterminazione legale di ciò che deve essere ammesso o meno nell’ambito probatorio e l’evidente illeicità della prova acquisita non secondo i dettami del codice di procedura civile, sebbene non contraria alla legge. Il Prof. Vittorio Gepponi della Pontificia Università Antonianum, invece, si è soffermato sul tema della prova nel processo matrimoniale, alla luce delle norme canoniche e del necessario nonché auspicabile interscambio ordinamentale.
In particolare ha parlato di acquisizione della prova elettronica mettendo in evidenza le difficoltà e i limiti dell’ispezione giudiziale in questi casi, mostrandosi critico circa la recente giurisprudenza rotale in materia di sms, email e Pec. Il Prof. José Regordán, O.F.M. Pontificia Università Antonianum, ha parlato del principio della liceità della prova nel processo penale canonico, criticando quelle posizioni che ritengono possibile sacrificare i diritti fondamentali del fedele in ragione di una male interpretata ricerca della verità nel processo penale a tutti i costi.
La Prof.ssa Katia La Regina, Associato di Procedura penale presso l’UniFortunato, infine, ha parlato di prove utilizzabili ai fini della decisione nel processo penale, che sono quelle legittimamente acquisite e non quelle semplici, precisando che l’istituto dell’inutilizzabilità assume un ruolo portante perché si risolve in una selezione del materiale cui è consentito attribuire valore accertativo. Per l’UniFortunato sono intervenuti anche il Prof. Paolo Palumbo, docente di Diritto Canonico, e la Prof.ssa Ida D’Ambrosio, Delegato del Rettore alla Ricerca.