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Acqua e tetracloroetilene, Altrabenevento: ‘Enti come Don Abbondio, usano latinorum per non farsi capire’

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“L’ennesima riunione tenuta ieri a Palazzo Mosti tra gli amministratori comunali, quelli della Gesesa e i tecnici di Arpac e ASL sulla presenza di tetracloroetilene nell’acqua distribuita al 58% della popolazione, si è conclusa con la emissione di un comunicato stampa che non chiarisce assolutamente nulla.

Avevano promesso di pubblicare i dati sugli esami effettuati sui campioni di acqua prelevati nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni che alimentano i quartieri rioni Ferrovia, Centro Storico e Libertà – scrive Sandra Sandrucci di Altrabenevento – e invece si sono limitati a citare articoli, commi e tabelle di norme legislative sulle soglie di potabilità e contaminazione. Insomma hanno fatto come Don Abbondio che parlava latinorum per non confessare le ragioni che gli impedivano di fare il suo dovere.

Nonostante questi irresponsabili tentativi di “intorbidire le acque”, alcune certezze sono incontestabili: il tetracloroetilene da 15 anni presente nel pozzo di Pezzapiana è stato trovato dall’ARPAC anche nell’acqua del pozzo di Campo Mazzoni e ciò vuol dire che il pericoloso composto chimico è presente in tutta la falda della piana di Benevento.

Pertanto, Comune, Gesesa, Arpac e Asl – prosegue la nota – non possono limitarsi a ricordare che non sono stati ancora superati i limiti di potabilità perché quando ciò succederà i danni prodotti all’ambiente e alla popolazione saranno davvero ingenti. Avrebbero invece dovuto accertare da dove proviene il tetracloroetilene e avviare azioni concrete per fornire a tutti gli abitanti di Benevento l’acqua buona di sorgente, finora servita solo alla parte alta della città.

Considerato che Comune e Gesesa si limitano ad affermare che “tutto è a posto” senza informare la popolazione sui valori di tetracloroetilene effettivamente accertati e avviare azioni di prevenzione dei rischi, – conclude Sandrucci – Altrabenevento ha deciso di chiedere alla magistratura la nomina di un perito super partes per valutare la qualità delle acque dei pozzi cittadini e indicare i provvedimenti conseguenti per tutelare la salute pubblica”.

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