ECONOMIA
Fattura elettronica, esclusi dall’obbligo farmacisti e medici

Ascolta la lettura dell'articolo
La grande novità in tema fiscale che entrerà in vigore dal primo gennaio 2019 è la fatturazione elettronica, una nuova modalità di emissione delle fatture, completamente digitalizzata, obbligatoria per le aziende e i possessori di partita IVA.
Una novità che sta creando non pochi dubbi a chi è sottoposto all’obbligo, con l’Agenzia delle Entrate che ha rilasciato nelle ultime settimane alcune circolari esplicative per chiarire una serie di punti e questioni relative alle norme.
Il Governo, con l’emanazione della legge, ha ritenuto necessario escludere dall’obbligo di fatturazione elettronica alcune tipologie di categorie, come: studi medici, farmacie, operatori sanitari.
Un’esclusione necessaria a garantire l’applicazione di tale norma, poiché il Garante sulla privacy aveva sollevato dei problemi legati ai dati sensibili riferiti alla salute dei contribuenti che sono inseriti all’interno della fattura.
L’esclusione è dovuta anche al fatto che i medici e farmacisti andrebbero a emettere fattura elettronica per le stesse operazioni di cui già trasmettono i dati al fisco attraverso il sistema Tessera Sanitaria. Tali dati, oltre ad essere utilizzabili per la precompilazione dei redditi, possono essere usati anche per altri scopi di controllo.
Si tratta di un’esclusione che fa tirare un sospiro di sollievo al settore medico, che è quindi esentato dai rigidi obblighi che introduce la nuova fatturazione elettronica.
Per il settore medico risparmiato, c’è tutta la platea di aziende e professionisti chiamati ad interfacciarsi col nuovo sistema elettronico: in quest’ottica, resta valida e caldeggiata la scelta di adottare un apposito software di fatturazione per professionisti come quello realizzato da Fatture in Cloud, SaaS online semplice e accessibile, che offre tutto il necessario per la gestione della partita IVA da qualsiasi dispositivo, computer, tablet e smartphone.
Tornando agli esclusi, oltre ai medici, sono esclusi dall’obbligo di fatturazione anche le associazioni sportive dilettantistiche, che hanno dei proventi inferiori ai 65 mila euro annui. Rimane l’obbligo, in capo ai concessionari, quello di emettere fatture riferite ai contratti per sponsorizzazioni e pubblicità.
Restano ancora in attesa di una pronuncia definitiva le società che gestiscono dei servizi pubblici, l’agenzia delle Entrate, anche in questo caso, dovrà spiegare, attraverso l’emanazione di un’apposita circolare, quali saranno le modalità tecniche per l’emissione delle fatture elettroniche attraverso il Sistema d’Interscambio.
Si tratta di società come quelle che gestiscono il settore della telecomunicazione, gestione dei rifiuti e dei servizi di depurazione e fognatura.
Per questo genere di soggetti potrebbe anche esserci uno slittamento dell’entrata in vigore dell’obbligo, mentre per tutti gli altri il Governo ha confermato che non ci saranno proroghe sull’entrata a regime della nuova fatturazione elettronica.
I capitoli di spesa in entrata erano già stati predisposti nella manovra finanziaria 2018, pertanto, viste le cifre attese in ingresso, è impossibile che il termine del primo di gennaio sia posticipato.