I lavoratori del Centro Medico Erre di Sant’Agata de’ Goti non condividono la proposta concordataria giunta nel mese di settembre scorso e si mobilitano nuovamente, stavolta con un sit-in sotto la Prefettura per chiedere un incontro con il prefetto finalizzato a salvaguardare i diritti dei 147 lavoratori in vista del tavolo di confronto presso Confindustria in programma il 19 ottobre prossimo.
A rischio ci sarebbero circa 50 lavoratori che verrebbero licenziati e le condizioni contrattuali, che, “secondo il piano concordatario non sarebbero adeguate alla tipologia di lavoro in questione essendo essenzialmente un servizio”, come hanno spiegato rappresentanti di Cgil e Fials che hanno guidato la protesta di oggi e ed evidenziato le perplessità in merito agli scenari occupazionali e lavorativi futuro.
Secondo Pompeo Taddeo della Cgil “i lavoratori che, fino ad ora hanno affrontato già numerosi sacrifici stano subendo oltre al danno anche la beffa.”
“Il punto cruciale della vicenda – ha precisato Pasquale Tirino, Rsa di Fials – è che vogliono convincerci che i lavoratori incidono sul fatturato del centro in maniera gravosa. Noi riteniamo, invece, che le radici dei problemi sorti negli anni stanno nella cattiva gestione del centro stesso.”
Dal canto suo Gabriele Proto, Rsa di Cgil ha auspicato che “dall’incontro del 19 ottobre prossimo ci siano chiarezza e garanzia dei diritti di tutti i lavoratori.”
Assente la Uil che, in un primo momento, aveva aderito all’iniziativa di oggi volta a chiedere proprio un confronto adeguato e che successivamente, con una nota, ha comunicato di non farvi parte in virtù della decadenza delle motivazioni iniziali.
Le dichiarazioni nel servizio video