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Turismo religioso, Sassinoro nella rete delle feste e celebrazioni legate all’Arcangelo Michele

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Sassinoro rafforza il legame con il suo patrono San Michele Arcangelo grazie ad un progetto che sarà presentato dal Dipartimento di Scienze Politiche ‘Jean Monnet’ dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
“Da Padula a Sant’Angelo in Formis: il culto di San Michele Arcangelo nelle tradizioni culturali e religiose della Campania”: è questa l’iniziativa che risponde all’avviso pubblico della Regione con l’obiettivo di valorizzare e promuovere sia le eccellenze dei beni immateriali del nostro patrimonio già riconosciuti nella Lista Unesco, sia sostenere la candidatura per l’iscrizione di nuovi elementi.
Non solo: si proverà anche a creare una rete euro-mediterranea delle feste e dei santuari legati all’Arcangelo e favorire collegamenti con prospettive di sviluppo del turismo religioso-culturale.
IL PROGETTO – I costi stimati si aggirerebbero sui 120mila euro, dei quali 90mila richiesti a Palazzo Santa Lucia. Le attività da realizzare prevedono: il censimento delle celebrazioni in Campania; la raccolta e lo studio della documentazione storico-archivistica, foto-cinematografica, musicale, pittorica, letteraria; l’archiviazione digitale della documentazione presso il COSME (Centro Osservatorio sul Mezzogiorno d’Europa con sede presso il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”); lo studio e l’analisi della documentazione in collaborazione con le associazioni e i comitati locali aderenti al partenariato; la messa in rete e disseminazione dei risultati; l’attività con scuole e comuni.
IL CULTO – Ha origini risalenti alla presenza dei Longobardi in Italia e in Campania. Da allora, attraverso la costruzione di chiese, cappelle, santuari, attraverso celebrazioni che si sono radicate nella tradizione culturale e religiosa in tutta Europa e nell’area del Mediterraneo, le comunità hanno continuato per secoli ad associare la venerazione dell’Arcangelo della Giustizia ai principali momenti della loro vita sociale ed economica. Nel nome di San Michele, dal medioevo ad oggi, celebrazioni e pellegrinaggi hanno scandito la vita di queste comunità, ricordando apparizioni, richiedendo grazie, perpetuando memorie, fondando identità, creando tradizioni culturali e religiose. Un antico asse abbaziale lega l’Irlanda a Israele attraverso 7 santuari, una linea retta che passa per Mont-Saint-Michel in Normandia e Monte Sant’Angelo in Puglia. In Campania alcune celebrazioni di San Michele sono già catalogate nell’Archivio dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia: San Michele Arcangelo a Sant’Angelo a Cancello; San Michele Arcangelo a Sala Consilina; San Michele Arcangelo a Rutino; San Michele Arcangelo a Padula. Altre feste, come quella di Maddaloni, meritano oggi di essere studiate al fine di tracciare un panorama unitario di queste tradizioni campane, unendo patrimonio immateriale e materiale, nella prospettiva di fondare storicamente e antropologicamente una proposta per una tutela e una valorizzazione anche internazionale di queste antiche tradizioni.
A Sassinoro le celebrazioni per San Michele Arcangelo – al quale è dedicata anche la chiesa madre – costituiscono una tradizione culturale, sociale e religiosa della comunità sannita. Il santo è venerato anche nel santuario diocesano dedicato al culto di Santa Lucia Martire. Inoltre, nel 2014 l’amministrazione comunale ha sottoscritto come socio fondatore l’atto costitutivo dell’associazione di promozione sociale ‘Le vie di San Michele”. Ora arriva infine l’ok alla realizzazione di una rete regionale delle celebrazioni sul santo.