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Malattia venosa cronica degli arti inferiori: al ‘Rummo’ si sperimenta tecnica mini-invasiva

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Presso il Presidio Ospedaliero “G. Rummo” dell’A.O. “San Pio”, pochi giorni fa, per la prima volta a Benevento, sono stati eseguiti due interventi chirurgici per il trattamento della malattia venosa cronica degli arti inferiori (varici) con una tecnica mini-invasiva, che consiste nell’ablazione (chiusura) della safena senza effettuare tagli e, quindi, cicatrici chirurgiche.

Tale tecnica – si legge in una nota – prevede l’utilizzo della radiofrequenza ed i vantaggi per il paziente sono molteplici: assenza di anestesia spinale, assenza di ematomi post-operatori, immediata ripresa funzionale dell’arto (il paziente può camminare dopo pochi minuti), minore degenza ospedaliera.

“Il nostro obiettivo – spiega il dott. Razzano, responsabile della UOC di Chirurgia Vascolare – è quello di rendere gli interventi chirurgici di Chirurgia Vascolare il meno invasivi possibile. Seguendo una tendenza ormai acclarata nei maggiori centri nazionali, si cerca di applicare questo concetto non solo alla patologia venosa (varici arti inferiori, varicocele), ma anche a quella arteriosa. In sempre più casi, infatti, è possibile trattare le stenosi e le dilatazioni vascolari dall’interno dei vasi. Questo da noi viene praticato da molti anni per il trattamento degli Aneurismi Aortici (toracici e addominali); ma adesso si estenderà sempre più questa “mission” anche ad altri distretti come quello carotideo e perifierco degli arti inferiori, di grande interesse quest’ultimo per le problematiche relative ai pazienti diabetici. Tutto questo è stato reso possibile da un lavoro di squadra che coinvolge in primo luogo la Radiologia Vascolare, ma anche molte altre professionalità della nostra azienda”.

Gli interventi chirurgici sono stati eseguiti dai medici della UOC di Chirurgia Vascolare: Giudice, Cognetti, Nitadorakis, in collaborazione con la UOC di Anestesia e Rianimazione ed in particolare con il dott. De Luca.

 

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