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Impianto rifiuti, annullato il blocco dell’uscita di Sassinoro. Il parroco: “Ordine del vescovo”

Il Comitato "Rispetto e Tutela del Territorio" si dissocia dalla volontà di alcuni cittadini di bloccare la strada: "Continuare a rispettare le regole della democrazia, quelle di una protesta civile fin quando ne avremo la possibilità"

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Annullata la protesta contro l’impianto di compostaggio, fissata per domani mattina e organizzata dall’associazione Santa Lucia, che prevedeva il blocco della superstrada all’altezza dell’uscita di Sassinoro. A spiegarlo in una nota alla stampa è il sacerdote e parroco del centro sannita, don Gennaro Di Bonito: “Il posto di blocco che volevamo fare lungo la superstrada Benevento/Campobasso dista poche centinaia di metri da dove si farà a Sassinoro la discarica con 62 tonnellate al giorno scaricate a ridosso del fiume Tammaro, che alcuni chilometri più giù attraversa la città di Benevento.

L’ordine dell’Arcivescovo, Mons. Felice Accrocca, è uno solo: «Non devi fare il blocco». Il tono non ammette repliche. Prima di lui si sono alternati nella giornata il maresciallo di Morcone e il vice questore di Benevento. La camorra considera il Sannio, specie in tutta la provincia di Benevento, irrinunciabili piazze del riciclaggio di tonnellate di rifiuti più o meno tossici, dopo quanto abbiamo visto nella terra del fuoco, e non gradisce alcuna interferenza.

Dentro a Sassinoro dove c’è la struttura che riceverà centinaia e centinaia di rifiuti, nessuno se la sente di aggiungere altro, se non fare manifestazioni più o meno folkloristiche che servano a ben poco. Non se la sentono, se non pochi, di comparire con nome e cognome sulla fedina penale. Comprensibile, visto il clima di autentica omertà che regna sul luogo e che regna a Benevento tra Prefettura e Regione Campania, che non informano come stanno realmente le cose per i prossimi mesi in termini di inquinamento delle terre, delle acque e dei boschi.

La conferma che è tutto assolutamente vero – prosegue il sacerdote – è data dal fatto che fra poco nella zona industriale inizierà lo stravolgimento dell’ambiente per cui Sassinoro, e non solo, non sarà più lo stesso, ma non sarà più lo stesso nemmeno per la salute degli abitanti che abitano da Sassinoro-Morcone sino a Benevento. Anche perché «c’è da considerare (…) l’inquinamento prodotto dai rifiuti (…) pericolosi (…). Milioni di tonnellate di rifiuti (…), molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi. (…).

Tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone (…), che si verifica anche quando il livello di presenza di un elemento tossico in un luogo è basso. (…) Si prendono misure (…) quando ci si saranno prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone». (Papa Francesco, Laudato si’, n. 21)”.

La decisione del blocco, voluta da una parte dei cittadini, non era stata condivisa dal Comitato Civico “Rispetto e Tutela del Territorio”. “Pur rispettando la volontà di una parte della comunità di alzare il livello della protesta, – ha spiegato in una nota – al momento non troviamo opportuno procedere in questa direzione, ma continuare a rispettare le regole della democrazia, quelle di una protesta civile fin quando ne avremo la possibilità.

Protesta – continua la nota – che possa sensibilizzare “Il Palazzo” attraverso il coinvolgimento di tutte le parti della nostra società e allargando il fronte della protesta anche nel vicino Molise, così come ci stiamo impegnando da quando ci siamo costituiti. I nostri prossimi passi come Comitato Civico “Rispetto e Tutela del Territorio ” saranno i seguenti: continuare a informare l’intero territorio con incontri e volantinaggio; incassare l’adesione formale delle istituzioni molisane come già annunciato da parte delle stesse istituzioni; la manifestazione di piazza già programmata per sabato 28 che coinvolgerà l’intero comprensorio del Tammaro.

Non nascondiamo che come ‘extrema ratio’ ci possa essere in programma il blocco della statale, ma solo quando saranno naufragate tutte le possibili soluzioni civili. Ci auguriamo che la protesta resti unita compatta, altrimenti si rafforza il nemico. Perché la verità è che si è in guerra e se si perde, – conclude il Comitato – perderemo la possibilità di continuare a vivere nella nostra terra”.

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