CRONACA
Fatture false per evadere Iva, Ires e accise: sequestrati beni per 282mila euro

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Utilizzo di fatture emesse per operazioni inesistenti, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato e sottrazione al pagamento dell’accisa sul gasolio utilizzato per i mezzi aziendali. Sono queste le accuse nei confronti di una società operante nel settore dei trasporti con sede nella provincia di Benevento e nei confronti del legale rappresentante pro-tempore.
Per questi motivi e in seguito all’inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo sannita, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di depositi bancari e immobili dell’azienda per un valore di 282.460 euro. Il decreto è stato emesso dal Gip del Tribunale del capoluogo.
Le investigazioni sono partite in seguito alla denuncia di un privato. In particolare, le indagini hanno consentito di rilevare l’emersione di un meccanismo fraudolento, finalizzato all’evasione fiscale delle imposte Iva e Ires e alla sottrazione al pagamento delle accise sui carburanti.
Da un lato, scrive la Procura sannita, venivano “gonfiati ad arte” i costi tramite l’utilizzo di schede carburante false e, dall’altro, venivano presentate all’Agenzia delle Dogane false dichiarazioni sostitutive per beneficiare del rimborso delle accise su automezzi che non potevano beneficiare dell’agevolazione prevista.
In questo modo, la società – tramite F24 – operava indebite compensazioni con il credito tributario vantato dall’impresa e determinato, quanto al credito Iva, in misura maggiore a quello effettivo, inducendo così in errore l’amministrazione finanziaria dello Stato che concedeva di volta in volta il rimborso non spettante dell’imposta con grave lesione degli interessi finanziari dello Stato.
L’evasione fiscale accertata dall’Agenzia delle Dogane è superiore a 152mila euro ai fini Iva, 83mila ai fini Ires e 46mila ai fine accise.