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Medico del 118 costretto a turno di 18 ore, la denuncia dell’Amet: “L’Asl intervenga”

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“Esprimiamo grave preoccupazione per l’ennesimo episodio che si è verificato nella serata di sabato 24 febbraio presso il Psaut 118 di Cerreto Sannita dove, per improvvisa assenza del medico che doveva effettuare il turno notturno, non è stato possibile garantire lo smonto al medico del pomeriggio costretto a farsi 18 ore di lavoro di fila”. A denunciare la vicenda è il presidente dell’associazione Medici Emergenza Territoriale, Vito Cassa.
“Non è la prima volta che accadono simili gravi episodi – attacca l’Amet -. Da quando il Direttore Generale della ASL, Francklin Picker, ha eliminato il servizio di pronta disponibilità nel 118 con provvedimento del Marzo 2016, duramente contestato da sindacati, medici e associazioni, si sono verificati ripetuti prolungamenti orari dei medici dell’emergenza costretti ad effettuate 18 e 24 ore di lavoro ininterrotto né sono mancati interventi con ambulanze che hanno prestato servizio senza medico a bordo. La ripetuta violazione in tema di orario di lavoro comporta aumento del rischio clinico dei pazienti e l’abbassamento dei livelli di efficacia del soccorso. Persistere nell’organizzazione di un servizio in cui non si garantisce la continuità assistenziale rende evidente come da parte dell’ASL ci sia una mancata valutazione dell’organizzazione del servizio in termini di costi sociali e risk management.
Auspichiamo – conclude Cassa – che l’Azienda possa ripristinare il servizio di pronta disponibilità per garantire quella sicurezza delle cure che il management e i responsabili del servizio hanno il dovere di garantire con un sistema efficace ed efficiente soprattutto per quanto riguarda il processo di erogazione delle prestazioni sanitarie rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza. Non vorremmo che ci scappasse il morto per rendersi conto che occorre rispettare le leggi per garantire il diritto alla salute dei cittadini”.