Medio Calore
Villa sequestrata a San Giorgio: prelievi della Procura. Pepe chiarisce, Santaniello attacca

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Il sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe, torna sulla vicenda del sequestro della ‘nuova’ Villa Comunale del centro sannita. Lo ha fatto attraverso un avviso pubblico affisso sul sito internet dell’Ente.
La nota riguarda la decisione da parte della Procura della Repubblica di Benevento di procedere ad un accertamento tecnico non ripetibile, consistente nel prelievo di campioni dal suolo dell’area della struttura per esaminare se vi sia una compromissione o un deterioramento del suolo.
Come si ricorderà, infatti, l’area di 8mila metri quadrati in viale Aldo Moro era stata sottoposta al sequestro probatorio perché, secondo analisi dell’Arpac, risultava essere contaminata da diverse sostanze pericolose e nocive per la salute.
“In questo procedimento – scrive Pepe – è persona offesa dal reato il Comune di San Giorgio del Sannio in persona del sindaco. Per questo, sarà nominato un consulente tecnico e per eventuali successivi danni, valuteremo “post factum” la costituzione di parte civile.
La sostanza di questa comunicazione, in barba a qualche maligno, sovversivo calunniatore – conclude il primo cittadino – è che il sindaco e il Comune non hanno responsabilità. Altrove e altri dovrebbero farsi vivi e giustificare i 550mila euro già spesi per la costruenda Villa Comunale che io, per responsabilità istituzionale, dovrò completare pur non avendo mai condiviso la realizzazione della stessa. Avrei speso i soldi volentieri per la realizzazione di un teatro comunale”.
Alla comunicazione ufficiale del sindaco, però, è arrivata subito la risposta di Elvira Santaniello, attivista Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio e firmataria dell’esposto alla Procura della Repubblica di Benevento.
“Il comunicato pubblicato dal Comune – spiega Santaniello – si riferisce all’avviso emanato dalla Procura della Repubblica di Benevento per la nomina di un consulente tecnico che effettui un ulteriore campionamento nel terreno al fine di stabilire se vi sia una compromissione o un deterioramento del suolo significativi e misurabili in relazione ai parametri di cui al comma 1 dell’art. 452 bis C.P. (inquinamento ambientale). In esso leggiamo che il Sindaco e il Comune, essendo parti offese, nomineranno a loro volta un consulente tecnico e valuteranno di costituirsi parte civile per eventuali danni. Leggiamo, altresì, che “la sostanza di questa comunicazione (cioè l’avviso della Procura) in barba a qualche maligno, sovversivo, calunniatore, è che il Sindaco e il Comune non hanno responsabilità.”
Ebbene, come sottoscrittrice dell’esposto alla Procura relativo alla Villa, insieme ai cittadini attivi del Meetup Amici di Beppe Grillo e ai consulenti che si stanno occupando della vicenda, mi preme evidenziare al Sindaco che non è proprio come lui sostiene. Mi spiego: è vero che c’è una parte lesa e questa è il Comune inteso come comunità di cittadini tuttavia non è detto che il Comune, inteso come Amministrazione Comunale, non abbia delle responsabilità. Infatti, da quanto ci risulta, i due progetti esecutivi per la sistemazione esterna e per il completamento della Villa, pur redatti durante la precedente consiliatura, sono stati predisposti dal Comune e da parte dell’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto esserci un opportuno monitoraggio sull’esecuzione dei lavori.
I cittadini – conclude la Santaniello – credevano di poter avere nel proprio paese un giardino pubblico bello e salubre ed invece si ritrovano con un terreno recintato e chiuso dal Tribunale perché inquinato: non aggiungiamo al danno pure la beffa della presa in giro!”.