Comune di Benevento
Palazzo Mosti, via libera del Consiglio alla ratifica delle variazioni di bilancio
Ratificato anche l’ingresso nell’assise consiliare di Adriano Reale al posto di Luigi De Nigris. In Consiglio protestano gli esponenti pentastellati Farese e Sguera, ma Partecipazione a 5 Stelle attacca il meetup Grilli Sanniti: "Farese e Sguera siano impegnati in maniera più incisiva"
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Il Consiglio comunale di Benevento ha proceduto stamani alla ratifica della delibera di Giunta comunale n. 201 del 16 giugno 2017 avente ad oggetto la variazione al bilancio di previsione 2016/2018 – annualità 2017 (18 sì, 9 no e 1 astenuto), della delibera di Giunta comunale n. 201 del 22 novembre 2017 avente ad oggetto il ritorno su delibera di Giunta comunale n. 192 del 9 novembre 2017 riguardante la riprogrammazione dell’evento InCanto di Natale (18 sì, 8 no e 1 astenuto) e della delibera di Giunta comunale n. 212 del 28 novembre 2017 avente ad oggetto la variazione al bilancio di previsione 2016/2018 – annualità 2017 (19 sì e 8 astenuti).
Il Consiglio ha inoltre, approvato, il punto riguardante la conferma della richiesta di attribuzione a titolo non oneroso di beni demaniali (19 sì e 8 astenuti) e il regolamento comunale della Consulta delle Donne (all’unanimità), mentre il punto all’ordine del giorno riguardante l’aumento di capitale sociale della GESESA Spa è stato ritirato su richiesta del consigliere Quarantiello.
Il Consiglio comunale ha proceduto stamani alla ratifica della delibera di Giunta comunale n. 201 del 16 giugno 2017 avente ad oggetto la variazione al bilancio di previsione 2016/2018 – annualità 2017 (18 sì, 9 no e 1 astenuto), della delibera di Giunta comunale n. 201 del 22 novembre 2017 avente ad oggetto il ritorno su delibera di Giunta comunale n. 192 del 9 novembre 2017 riguardante la riprogrammazione dell’evento InCanto di Natale (18 sì, 8 no e 1 astenuto) e della delibera di Giunta comunale n. 212 del 28 novembre 2017 avente ad oggetto la variazione al bilancio di previsione 2016/2018 – annualità 2017 (19 sì e 8 astenuti).
Il Consiglio ha inoltre approvato il punto riguardante la conferma della richiesta di attribuzione a titolo non oneroso di beni demaniali (19 sì e 8 astenuti) e il regolamento comunale della Consulta delle Donne (all’unanimità), mentre il punto all’ordine del giorno riguardante l’aumento di capitale sociale della GESESA Spa è stato ritirato su richiesta del consigliere Quarantiello.
Ratificato nel corso della seduta odierna anche l’ingresso nell’assise comunale del consigliere Adriano Reale al posto di Luigi De Nigris, nominato assessore, in quanto la prima dei non eletti nella lista Noi Sanniti, Daniela Napolitano, ha comunicato la propria indisponibilità a subentrare in Consiglio. Adriano Reale ha aderito al gruppo consiliare Lista Mastella da cui è uscita Molly Chiusolo per passare a Noi Sanniti, di cui è divenuta capogruppo. Il consigliere Luigi Scarinzi ha infine comunicato il passaggio al gruppo consiliare di Forza Italia.
Ratificato nel corso della seduta odierna anche l’ingresso nell’assise comunale del consigliere Adriano Reale al posto di Luigi De Nigris, nominato assessore, in quanto la prima dei non eletti nella lista Noi Sanniti, Daniela Napolitano, ha comunicato la propria indisponibilità a subentrare in Consiglio. Adriano Reale ha aderito al gruppo consiliare Lista Mastella da cui è uscita Molly Chiusolo per passare a Noi Sanniti, di cui è divenuta capogruppo.
“Inizio questa mia nuova esperienza personale ed istituzionale con la carica, l’entusiasmo e l’energia che pongo nelle attività in cui sono quotidianamente impegnato – ha dichiarato Reale -. Intendo, perciò, dedicare tutto il tempo necessario alle gravose attività amministrative a favore e nell’interesse esclusivo dei cittadini beneventani, senza alcuna distinzione politica, per il progresso e il benessere dell’intera comunità. Intraprendo questo nuovo percorso nella consapevolezza che questo consiglio saprà lasciare un segno tangibile e duraturo per la nostra città. Nella certezza di poter dare il mio modesto contributo a questa amministrazione, intendo congedarmi con un saluto ed pensiero particolare alla mia famiglia e agli amici che mi hanno sempre sostenuto”.
Infine, il consigliere Luigi Scarinzi ha infine comunicato il passaggio al gruppo consiliare di Forza Italia.
LA PROTESTA DEI GRILLINI – “Oggi – scrivono i consiglieri comunali M5S, Marianna Farese e Nicola Sguera – sono accadute molte cose in Consiglio. Prima di tutto ci sono state, finalmente, le riprese integrali, che a breve saranno sul sito e sui social del M5S. Bisogna disciplinare tale pratica, ma è un altro passo in avanti verso il Comune-“casa di vetro” dopo la conquista dei verbali delle Commissioni in rete.
Il M5S ha confermato di essere opposizione “costruttiva”, votando il doveroso “Regolamento” che istituisce la “Consulta delle donne”, buon esempio di lavoro consiliare condiviso e partecipato, non imposto dall’alto.
Abbiamo coerentemente criticato la finanza creativa dell’Amministrazione sull’uso dei fondi per i migranti, che distorce completamente le indicazioni che li avrebbero voluti investiti sul potenziamento degli SPRAR, dando «risposte concrete sui territori».
Abbiamo aspramente criticato – proseguono – la delibera relativa alle manifestazioni natalizie, non solo sottolineando come faccia sorridere la locuzione che allude alla «profonda spiritualità del Natale» e alle iniziative connesse, pensando alla ruota, al trenino e ai seggiolini volanti che deturpano Piazza IV Novembre suscitando unanime riprovazione. Per altro, abbiamo rivendicato il merito di aver costretto la Giunta a spericolati esercizi contabili, nel momento in cui la nostra sollecitazione sui fondi POC alla Regione e il richiamo seguitone hanno imposto di destinare, come si doveva, ben 90 mila euro (che si sarebbe voluto utilizzare per i ludi natalizi) al Teatro De Simone. Il Sindaco ancora una volta si è risentito, e ha reagito in maniera abbastanza scomposta. Ci limitiamo ribadire quanto detto: apprezziamo moltissimo la sua rinunzia all’indennità sindacale, biasimiamo che non stia rispettando quanto scritto nella Delibera, e che cioè quel fondo vada utilizzato per attività sociali.
La nota politica più importante della giornata però è sicuramente il ritiro della delibera GE.SE.SA. Ad essa ci siamo opposti in questi giorni, sollecitando anche i nostri parlamentari e apprezzando l’intervento del Comitato “Acqua Bene Comune”, che ha denunziato il rischio di una strisciante privatizzazione. Aggiungiamo, peraltro, che nel verbale del Consiglio di Amministrazione della GE.SE.SA, del 24 ottobre 2017, viene chiarito che l’aumento di capitale è finalizzato alla acquisizione di nuovi soci pubblici (il che è legittimo), ma tale acquisizione è condizionata alla contestuale dichiarazione di volontà di affidamento della gestione del servizio idrico integrato. In pratica con l’acquisto delle azioni si formalizzerebbe un contratto preliminare di affidamento ad una società pubblico-privata. Meraviglia, dunque, che il CdA della GE.SE.SA. ignori l’esistenza di un parere della Corte dei Conti (108/2016) in cui il Comune di Altavilla Irpina chiede, in sintesi, di procedere all’affidamento diretto di tale servizio. La risposta della corte è un secco no. La motivazione risiede proprio nella presenza di soggetti privati nella compagine della società erogatrice. Così facendo, infatti, si eluderebbero le norme in materia di contratti e appalti. Per cui tutta l’operazione messa in atto cadrebbe proprio sulle ragioni per cui è nata. Se l’amministrazione avesse proseguito sulla strada intrapresa di voler al più presto deliberare a favore, ci saremmo trovati difronte al paradosso di un ente pubblico che avalla una procedura non prevista per legge e per tanto non lecita. I nostri dubbi erano, dunque, fondati.
Infine, il consigliere Sguera non è riuscito a pronunziare il suo intervento relativo ai continui cambi di collocazione politica in seno al Consiglio. Malgrado le rassicurazioni del Presidente De Minico, che aveva chiesto di posticiparlo alla fine dei punti all’ordine del giorno, quando il portavoce ha iniziato il suo intervento la maggioranza, che iniziava a lasciare l’Aula, per bocca del capogruppo Quarantiello chiedeva di verificare il numero legale e di sospendere la seduta. Lo riteniamo un clamoroso autogoal: il trasformismo che ha reso Palazzo Mosti un “quagliodromo” (per citare il suo stesso Presidente) non si può nascondere come polvere sotto il tappeto. È questione che meriterebbe di essere discussa da una classe dirigente che non avesse paura delle proprie scelte. Per questo il M5S ha convocato ad horas conferenza stampa in cui si è sintetizzato il contenuto di tale intervento: i “giri di valzer” degli ex appisti, il cambio di casacca di Vincenzo Sguera e di Luigi Scarinzi, che avrebbero dovuto dimettersi per tener fede agli impegni elettorali con il centro-sinistra, l’impegno politico nazionale del Sindaco, che aveva promesso di fare solo l’amministratore ripetendo che questa sarebbe stata la sua ultima esperienza politica. Insomma, una maggioranza numericamente forte ma sull’orlo di una crisi di nervi o, per restare in tema di acque (fatali), di un naufragio”.
“Partecipazione a 5 Stelle” si è però dissociata dalla protesta messa in atto dai consiglieri comunali Farese e Sguera perché – scrive in una nota – “non risulta conforme al nostro modo di interpretare le battaglie sul territorio”.
“Crediamo, infatti, che queste vadano portate avanti con una applicazione più fattiva e meno sterile, come dimostrano le iniziative più rappresentative alle quali abbiamo partecipato: il recupero dell’area archeologica dei Santi Quaranta e la pulitura del campanile di Santa Sofia.
Ci auguriamo, pertanto, di poter presto vedere impegnati in maniera quantomeno più incisiva i nostri rappresentanti in consiglio e tutti coloro che sostengono il MoVimento sul territorio sannita, affinché si portino avanti le istanze di tutti i cittadini per la radicale trasformazione di un modus operandi che ha portato e continua a portare risultati amministrativi nulli”.
LA STOCCATA DELL’OPPOSIZIONE – “Siamo costretti ancora una volta a segnalare tutta l’inconsistenza amministrativa della maggioranza che fa capo a Clemente Mastella. Atteso che all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio – scrivono i gruppi consiliari PD e Del Vecchio Sindaco – era stato inserito tra i punti l’aumento del capitale sociale della Gesesa, è nostro dovere rappresentare alla comunità che, nonostante nei giorni scorsi avevamo invitato l’amministrazione comunale in Commissione Finanze (in realtà solo due, nonostante la delicata problematica da trattare) ad eseguire un’adeguata istruttoria prima di assumersi la responsabilità di qualsiasi scelta relativamente all’aumento del capitale sociale della partecipata Gesesa, abbiamo dovuto registrare nostro malgrado il solito atteggiamento di superbia e superficialità amministrativa senza un sufficiente confronto istituzionale.
La discussione – spiegano – si è ovviamente conclusa nel peggiore dei modi con la decisione da parte della maggioranza di rinviare il punto all’ordine del giorno. A tanto si aggiunga che lo stesso presidente della Gesesa, sentito in audizione in Commissione Finanze aveva fornito ampie rassicurazioni in merito all’approvazione della proposta di delibera di aumento del capitale sociale sostenendo che sul piano tecnico giuridico non si sarebbe avuto alcun effetto negativo per il Comune, in rapporto alle quote societarie detenute da quest’ultimo nell’azienda, anche se non fosse stato esercitato il diritto di prelazione dell’ulteriore pacchetto azionario previsto e deliberato come aumento del capital sociale.
A tal uopo, avevamo manifestato più di qualche riserva sia in merito ad una più accorta valutazione sull’esercitare o meno il diritto di prelazione (atteso il non cospicuo importo da investire), sia perché allo stato attuale non c’erano state fornite indicazioni su cui i comuni di più piccole dimensioni avrebbero potuto surrogare il diritto del Comune acquisendo le quote societarie. Sta di fatto che in data odierna l’amministrazione comunale improvvisamente (!!), come ormai è abituata a fare, ha deciso di rivisitare tale indirizzo una volta accortasi che le istanze e le perplessità da noi più volte segnalate molto probabilmente avevano più di una ragione di fondatezza. Non vogliamo intestarci nessun merito o attribuirci alcuna medaglia, ma siamo preposti all’esercizio del nostro ruolo che cerchiamo di fare sempre con grande senso istituzionale.
L’auspicio che noi rappresentiamo – concludono – è quello di invitare l’amministrazione a non impacchettare nottetempo provvedimenti amministrativi che possano poi rivelarsi un boomerang per la maggioranza al sol fine di dare la sensazione di una operatività gestionale che in realtà non esiste e non è mai cominciata. Lo stesso stava accadendo con la questione del regolamento sulla biblioteca comunale, ma per fortuna almeno su questo siamo riusciti ad arrestare un’altra fuga in avanti. Grazie alle nostre rimostranze infatti, siamo riusciti a trovare la sensibilità (sporadica) di qualche singolo che ha ben compreso l’opportunità di un invio onde consentire agli organi preposti, ivi compresi consiglieri comunali di tutti, di poter arricchire l’istruttoria (emendamenti, osservazioni, ecc.)”.