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Riqualificazione energetica di un immobile: come fare e vantaggi

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Si parla di riqualificazione energetica quando vengono avviati dei lavori di ristrutturazione particolari. I suddetti interventi, infatti, hanno come obiettivo il potenziamento della classe energetica della casa. In altre parole, vengono effettuati dei lavori su impianti e riscaldamento, per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio. Ma nessun intervento di riqualificazione può modificare le tariffe: se gli sprechi partono da lì, è tutto vano. Ciò vuol dire che è altrettanto importante rivolgersi a fornitori concorrenziali: su portali online come comparasemplice.it è possibile confrontare le offerte di luce e gas, così da individuare il fornitore più conveniente sul mercato.
Ma quali sono gli interventi previsti in fase di riqualificazione? Ad esempio, spesso il retrofit energetico prevede lavori di coibentazione di tetti e pareti. Ma anche interventi di sostituzione della caldaia o l’installazione di pannelli solari o di centrali geotermiche. Inoltre, anche la limitazione delle emissioni figura nella lista degli interventi di riqualificazione energetica.
Come mettere in atto la riqualificazione energetica? Il primo passo è richiedere una diagnosi tecnica professionale della propria casa: questa fase serve per stabilire la classe energetica di partenza, nel caso siano assenti dei riferimenti. In base ai risultati, verranno prese in considerazione le possibili strategie per abbattere i consumi. Ad esempio, spesso il primo intervento prevede la coibentazioni dei muri e del tetto, per evitare dispersioni di calore verso l’esterno. Successivamente, anche ai pavimenti e agli impianti viene applicata questa logica.
Poi l’attenzione si sposta alle finestre e agli infissi: dovranno essere sostituiti con quelli termo-isolanti, per lo scopo visto poco sopra. Gli altri interventi riguardano la produzione di energia, e sono spesso quelli più costosi. Parliamo ovviamente dell’installazione dei pannelli fotovoltaici, ma anche di una centrale geotermica. Infine, grazie alla domotica è possibile abbattere ancora di più i consumi. Anche l’acquisto di elettrodomestici di classe alta è incluso nella riqualificazione energetica.
Quali sono i vantaggi della riqualificazione? Il retrofit energetico di un edificio porta diversi vantaggi, sia economici che fiscali. Intanto una casa coibentata e con una classe alta, garantisce un risparmio degli sprechi a medio termine. Questo giustifica gli investimenti necessari per riqualificarla. Inoltre, l’installazione di un impianto di energia pulita consente anche di guadagnare: l’energia prodotta in eccesso viene infatti immessa in circolo, e pagata. Altrettanto interessanti i vantaggi in termini di detrazioni fiscali.
La Legge di Stabilità prevede la detrazione dei costi per gli interventi effettuati fino al 35%. Il che rappresenta un’ulteriore leva che rende la riqualificazione di una casa un passo molto conveniente. E la domotica? Collegando gli elettrodomestici alla rete Internet, è possibile farli gestire in automatico da una centralina. Questo vuol dire che vengono attivati solo quando servono: basti pensare al riscaldamento e a quanto si possa risparmiare. Volendo chiudere con qualche numero: la sostituzione degli infissi porta a un risparmio del 10% sui consumi. Mentre si sale al 24% con le protezioni a cappotto.