POLITICA
Depuratore e polemiche, il M5S replica ad Altrabenevento

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“La nota, l’ennesima, di Altrabenevento, lascia trasparire alcune cose che proviamo ad elencare. A mo’ di premessa, ci preme sottolineare che troviamo di pessimo gusto indirizzarla al solo Nicola Sguera. L’agire del M5S è corale, le note sono sempre pensate e scritte a quattro mani, spesso con il supporto degli attivisti del Meetup “Grilli Sanniti”. La scelta denota l’incomprensione radicale di Corona e degli altri estensori di cosa sia il M5S”. Inizia così la replica dei consiglieri comunali a Palazzo Mosti, Marianna Farese e Nicola Sguera, alla nota inviata da Altrabenevento sulla questione depuratore.
“Ci meraviglia – scrivono – la particolare ossessione del “sodalizio” per l’operato del MoVimento 5 Stelle. La “caccia” è iniziata ancora in campagna elettorale, per proseguire con attacchi o allusioni sempre più fiacche. All’inizio abbiamo provato a capire e dialogare. Poi ci siamo resi conto che era fatica sprecata. Corona e Altrabenevento proprio non hanno compreso il significato dell’espressione «opposizione costruttiva», pronunziato nel primo Consiglio. Significa, lo spieghiamo in parole semplici, che non si fanno opposizione o critiche per partito preso, ma si cerca di discernere e, soprattutto, di fare proposte, lontani da qualunque logica consociativa. In nome del bene comune. Il M5S a Benevento su tutte le questioni evocate nella nota ha avuto un atteggiamento univoco, che può piacere o meno.
Corona e Altrabenevento, nel loro livore, – proseguono gli esponenti pentastellati – commettono grossolani errori nella ricostruzione della vicenda legata al depuratore. In particolare, il M5S non ha mai plaudito al protocollo d’intesa. È interessante (e sintomatico…) che non venga riportata neanche una frase o un link a supporto di questa fantasiosa tesi. Infatti, il M5S rimane fedele a quanto scritto nel “Programma”, che aveva un intero paragrafo dedicato al contrasto al depuratore “unico”, tanto da diventare uno dei 30 punti-chiave dell’intera campagna elettorale. Il 25 gennaio inviammo alla stampa una nota in cui, tra le altre cose scrivevamo (speriamo che Corona & Co. capiscano il significato di queste parole): «Senza “impiccarsi” a quanto fatto in un’ipotesi progettuale che ha rivelato negli anni tutte le sue criticità, non chiudere ad un’idea diversa della depurazione, che si ricolleghi all’esistente e abbia come faro due principi: la riduzione dell’impatto ambientale e la “modularità”, che ben si adatta alla conformazione della città […] Un grande depuratore collocato in una zona che ora non ha (forse!) criticità (come non le aveva S. Angelo a Piesco nel 2011, stando alle “carte”…) è parte di questa storia? E se fra vent’anni il terreno iniziasse a franare cosa diranno i nostri figli? Che chi prese questa decisione fu un irresponsabile?». Riteniamo non ci sia bisogno di note a piè di pagina.
Le Commissioni sono state un momento di consapevolezza per tutti i soggetti coinvolti, in primis i consiglieri di maggioranza, e hanno consentito che la stampa seguisse con attenzione quasi quotidiana l’evolversi della vicenda, rendendo edotta l’intera città. Il M5S – proseguono nella nota – rispetta la piena autonomia della Associazioni ambientaliste, ritenendole i soggetti più qualificati a prendere posizione sull’argomento. In generale, il M5S sta affiancando la cittadinanza attiva in tutte le sue forme, senza avere mai pretese egemoniche (a differenza di sodalizi vari).
Corona e Altrabenevento non sono soggetti politici e rappresentano ben poco in questa città, se pensiamo che in quarant’anni il suo Presidente non ha mai avuto il coraggio di candidarsi alle elezioni amministrative, cercando sempre dei suoi “portavoce” nelle istituzioni (da Gennaro Santamaria a Nicola Sguera, anche se può sembrare paradossale, nel 2001 – e nel settembre 2015, con scarsa fortuna –, da Fausto Pepe ad Antonio Medici), se pensiamo ai voti presi quando rappresentanti del sodalizio si sono candidati. Pertanto sarebbe auspicabile che Altrabenevento non abdichi al suo prezioso lavoro di denunzia per inseguire quello di voler agire a pieno titolo come soggetto politico senza passare attraverso la dura prova del consenso. Se invece l’aspirazione è altra… aspettiamo Corona e il suo “sodalizio” ad una prova “adulta”, finalmente. Il 2021 (se la consiliatura avrà scadenza naturale) – concludono Farese e Sguera – potrebbe essere il momento in cui questa eterna promessa della politica cittadina finalmente raccolga il frutto di quanto fatto, occupando uno spazio politico che non aspetta altro per essere rappresentato. Nella stessa circostanza noi saremo giudicati per il lavoro svolto”.