CRONACA
Valle Telesina, presa la “banda dei vigneti”: 5 arresti per estorsione, ricettazione e armi
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Imprenditori agricoli costretti a pagare il pizzo per non incappare nel taglio delle viti, ovvero la recisione delle piante alla base. Episodi registrati negli anni, specialmente in valle Telesina, dove numerosi agricoltori erano finiti nel mirino. Questa mattina all’alba, però, l’operazione dei carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita, coadiuvati dal Nucleo Elicotteri di Pontecagnano e dal Nucleo Cinofili di Sarno, che ha portato alla notifica di cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere: l’accusa è concorso a vario titolo di estorsione, ricettazione e detenzione e porto di arma comune da sparo.
A finire in manette: il 66enne Annibale Zotti e il figlio Antonio Zotti, 40 anni, originari di Solopaca; Raffaele Cavaiuolo, 57enne di Solopaca; Giovanni Coletta, 57enne di Castelvenere; Guglielmo Labagnara, 69enne di Guardia Sanframondi.
Coinvolte anche altre sei persone, indagate a piede libero: tre di Castelvenere (tra loro padre e figlio), il resto di Guardia Sanframondi, Solopaca e Piedimonte Matese.
Il provvedimento della Procura di Benevento scaturisce da una indagine condotta tra l’agosto 2014 e l’aprile 2016, finalizzata a far luce sui reati commessi da un gruppo di persone, alcune delle quali già legate al disciolto clan criminale dei ‘solopachesi’, operante in Valle Telesina fino ad una decina di anni fa.
Partendo dalle denunce di danneggiamento e dal clima di paura che aleggiava tra gli imprenditori della zona, i magistrati hanno raccolto prove – tramite video e intercettazioni – per dimostrare la presenza di un’attività estorsiva radicata da tempo sul territorio sannita e incentrata sulla coltivazione delle viti. Secondo gli inquirenti, gli agricoltori di Guardia Sanframondi, Solopaca, Castelvenere e Cerreto Sannita che rifiutavano di pagare le tangenti per un servizio di “guardiania”, circa 130/140 euro a moggio, subivano consistenti danni economici tramite il taglio delle piante, incendi dolosi o il furto dell’attrezzatura da lavoro. Molto spesso le richieste criminali non venivano fatte in maniera esplicita, ma bastava la presenza nei vigneti di alcuni componenti della banda per far capire la volontà di un pagamento. Secondo gli investigatori, nemmeno gli agricoltori vittime dell’alluvione dell’ottobre 2015 erano esenti dal ‘sistema’, che in due anni avrebbe danneggiato 2750 vigneti e rubato circa 1400 piante.
Nel corso dell’indagine, denominata “San Filippo” in quanto la ricorrenza indicava il termine ultimo di pagamento del denaro, sono stati inoltre sequestrati 600 grammi di marijuana e un fucile da caccia, rubato in un’abitazione di Solopaca e utilizzato dal sodalizio criminale. Non solo: l’operazione ha portato anche all’arresto in flagranza di 3 persone con l’accusa di furto.
Il danno provocato al comparto, dall’agosto 2014 all’aprile 2016, si aggirerebbe intorno ai 300mila euro.