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Sicurezza, l’Auser incontra il vice dirigente dei vigili del fuoco

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“Una tematica interessante, istruttiva e gestita superbamente e con chiarezza esplicativa dalla dott.ssa Filomena Donato, con indicazioni da spendere efficacemente nella quotidianità e non solo, così ricca di pericoli endogeni ed esogeni. Un contributo meritevole per la tutela della nostra salute e per una vita più sicura e una sanità meno dispendiosa”. Tale il commento ricevuto da una nostra socia che credo possa sintetizzare anche quella dei numerosi presenti ieri pomeriggio all’incontro organizzato da Auser-Uselte in tema di sicurezza, con la partecipazione dell’Architetto Filomena Donato, vice dirigente deiVVF, dal 1999 nel corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, prima a Roma, poi a Belluno e infine a Benevento. Per lavoro si occupa del coordinamento del soccorso tecnico urgente, prevenzione incendi, attività di polizia giudiziaria. È responsabile della sicurezza per le sedi di servizio di Benevento. Cura il progetto del Ministero degli Interni per i vigili del fuoco “Cultura della sicurezza nelle scuole” di cui è referente per l’Associazione Nazionale dei VVF di Benevento.
Molti gli spunti di riflessione offertici. Innanzitutto, per non incorrere in pericoli più o meno gravi, è stata invocata la necessità di assumere comportamenti corretti e consapevoli. A tal fine è stato evidenziato il fatto che gli eventi infortunistici capitano troppo spesso per disattenzione causata da stress, sovraccarico di impegni, stanchezza, ritmo sempre più veloce delle nostre giornate e totale mancanza di organizzazione delle priorità, ovvero dalla superficialità con cui intraprendiamo le solite azioni quotidiane in casa e fuori con un’assolta mancanza di cautele. Il primato di tali infortuni endogeni spetta agli incidenti domestici, con una varietà di percentuale a seconda dei vari ambienti della casa. Quello negativo è detenuto dalla cucina, luogo privilegiato di comportanti errati, anche quando si tratti di ricorrere a rimedi, nelle intenzioni, atti a risolvere l’emergenza. Un esempio per tutti: tentare di spegnere con l’acqua una fiamma che si eleva da una pentola è quanto di più deleterio, cosi come porre un tendaggio “svolazzante” a breve distanza dai fornelli.
In ogni caso bisogna evitare che si chiuda il “triangolo” combustibile-comburente-innesco per evitare un incendio. E le cause di innesco sono tante, tra cui l’abitudine di lasciare gli elettrodomestici in stand-by, sottoponendoli a un carico di tensione inutile e dannoso anche ai fini della loro funzionalità.
Per gli eventi di grande portata, come alluvioni e terremoti, che accadono periodicamente, occorrerebbero dei piani di sicurezza familiari e condominiali, la cui responsabilità ricade sui singoli che andrebbero adeguatamente informati e preparati anche con simulazioni. Ciascun componente familiare dovrebbe conoscere i punti di sicurezza della propria casa in caso di scosse sismiche ed evitare innanzitutto di cadere nel panico complice di movimenti azzardati come quello di precipitarsi per le scale, elemento altamente a rischio di crollo. Così come bisognerebbe individuare nell’ambito del proprio condominio i punti in cui raccogliersi con una certa dose di sicurezza e, in caso di alluvione, non obbedire all’istinto, dovuto anch’esso al panico, di scappare fuori ma salire ai piani alti. Tra l’altro è importante anche conoscere il momento giusto per effettuare queste cose, e certamente non durante una scossa. Ovviamente tali piani di sicurezza sono di minima portata, ma indispensabili alla salvaguardia immediata dell’incolumità personale. Poi c’è tutta una progettazione a livello superiore, comunale, prefettizio e di protezione civile a cui spetta
prendere iniziative per l’incolumità delle persone e la salvaguardia delle cose tempestivamente, ma soprattutto preventivamente, per non lasciarsi sorprendere dagli eventi catastrofici..
Consigli dunque utili dal punto di vista pratico e spunti di riflessione per comportamenti più corretti di cui siamo grati alla dott.ssa Donato in procinto di partire per una nuova missione nelle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto.