Sindacati
Vertenza Cmr, Cgil Fp e Uil Fpl: “Restituire ai lavoratori la dignità”

Ascolta la lettura dell'articolo
In merito all’annosa vicenda che riguarda i lavoratori del Centro Medico Erre di Sant’Agata dei Goti, ridotti, negli anni, ad uno stato di necessità da parte di una gestione manageriale poco attenta alle regolari dinamiche aziendali, la Cgil Fp e la Uil Fpl di Benevento evidenziano come l’ultimo mandato di pagamento da parte dell’Asl verso il centro, pari ad un ammontare di circa 485 mila euro, sia fondamentale per restituire ai lavoratori quel minimo di dignità “congelata” assieme alle altre oltre 13 mensilità di cui rimangono creditori.
“E’ importante, infatti, – scrivono i sindacati – rimettere al centro dell’attenzione il lavoro e chi, quotidianamente, ad esso si dedica con dedizione e professionalità nonostante i problemi, nella speranza di rialzare le sorti di un luogo che, ancora oggi, rappresenta l’unica via di uscita al rischio di un fallimento collettivo e sociale che investe l’ intera comunità saticulana e, nell’insieme, anche beneventana. I sindacati rimarranno vigili affinché il concordato di continuità in atto preveda, per l’appunto, una certa regolarità nel pagamento delle spettanze salariali nei confronti di coloro che tengono realmente in vita la struttura e tutte le sue funzionalità e che, quindi, assieme al pagamento delle mensilità di febbraio venga saldata anche quella del mese di gennaio, ad oggi erogata solo in parte, e sulla cui erogazione chiederemo conto alle autorità preposte.
Così come si rende necessario dare continuità, per il futuro prossimo, al pagamento delle mensilità ai lavoratori – concludono Cgil e Uil – dando loro la certezza di essersi immolati per una causa che è comune e che può giungere a soluzioni migliori per tutti. Per lo stesso motivo attendiamo di partecipare alla stesura del piano di ristrutturazione aziendale, all’ interno del quale innalzeremo barricate intorno alla difesa di tutti i posti di lavoro, nell’intento di scongiurare ogni rischio di esubero, ipotesi che serpeggia tra gli stessi operatori, e che prevedrebbe un taglio di circa 50 posti di lavoro. I sindacati non smetteranno mai di ricordare il ruolo che i lavoratori hanno avuto, hanno e avranno per la difesa della propria Azienda, della propria professionalità e dei posti di lavoro e per la tutela dell’utenza”.