Sindacati
Lavoro, Palazzo Mosti primo ente in Italia per uso di voucher. La Cgil lancia l’allarme
Il dato emerge dal quotidiano "Il Manifesto" ed è riportato nella lista fornita dall’Inps alla Cgil del territorio nazionale
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Il Comune di Benevento è il primo Ente pubblico in Italia per l’utilizzo dei voucher. Il dato emerge dalla lista fornita nei giorni scorsi dall’Inps alla Cgil che contiene i primi duecento utilizzatori di voucher in Italia. Si tratta principalmente di grossi gruppi che operano nel commercio, nella ristorazione, nell’organizzazione di eventi culturali e sportivi. Le prime 15 posizioni sono state pubblicate, questa mattina, dal quotidiano “Il Manifesto”.
Palazzo Mosti, dunque, sarebbe tra i maggiori utilizzatori del metodo di pagamento anche in maniera non diretta. “Il settore pubblico, infatti, – spiega il quotidiano – fa ricorso ai voucheristi attraverso alcune società, che stanno in cima alla graduatoria, per eventi culturali, fiere o festival”.
Al di là del caso specifico il tema dei contratti e della precarizzazione del lavoro resta una questione che non può essere sottovalutata. Secondo i numeri della Cgil i voucher utilizzati nella provincia di Benevento sono stati oltre 376mila nel 2016. Un dato, che secondo il 3° Rapporto della UIL–Servizio Politiche del Lavoro pubblicato ad inizio anno, è destinato a crescere ulteriormente.
“Sono mesi – ha commentato il segretario generale della Cgil di Benevento, Rosita Galdiero – che stiamo lanciando l’allarme. Portare all’evidenza dell’opinione pubblica la vicenda non basta ora è il momento di affrontare seriamente la problematica”. Per questo la sigla sindacale continua a chiedere un tavolo congiunto con Provincia e Comune nel tentativo di dare una risposta concreta.
Una richiesta suffragata anche dallo studio dell’Inps riferito agli anni 2008-2015 che spiega che solo l’8% di voucheristi è costituito da over 60: la media di età si è infatti concentrata sui 36 anni. Una fascia di età che dovrebbe rappresentare il tessuto produttivo della società ed invece si trova senza garanzie occupazionali certe.
“Nei prossimi mesi – conclude Galdiero – torneremo a chiedere degli incontri alle istituzioni. Se non ci saranno siamo pronti a manifestazioni e forti mobilitazioni in attesa del referendum che abbiamo proposto per tutelare i diritti dei lavoratori”.