Salute
“Rummo”, ecco la procedura per riconoscere i pazienti a rischio e prevenire i suicidi

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Massima attenzione ai pazienti a rischio suicidio e prevenzione nei confronti di possibili gesti insani. Queste la linee guida approvate nella giornata di oggi dall’azienda ospedaliera “Rummo” di Benevento, che ha recepito la raccomandazione del Ministero della Salute in merito alla problematica sempre più spesso al centro delle cronache cittadine.
La procedura da adottare, che non comporterà costi aggiuntivi per l’ospedale sannita, ha lo scopo di individuare, quanto più precocemente possibile, il paziente in difficoltà, informando anche tutti gli operatori sanitari sulle strategie efficaci da utilizzare per evitare questo genere di situazioni con conseguenze drammatiche.
Si partirà da una prima fase con la presa in carico del degente a rischio, la prima visita e un colloquio conoscitivo molto approfondito per avere un quadro specifico. Il paziente identificato come possibile suicida verrà inserito in un percorso clinico-assistenziale dedicato la cui finalità sarà quella di garantirgli una sorveglianza attenta e continua, onde prevenire ogni possibile evento.
Il medico dell’unità operativa di ricovero richiederà la consulenza dello specialista del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Asl presente in Azienda. L’esperto valuterà se confermare o meno la presenza del rischio e l’entità unitamente con la necessità di ricovero in ambito psichiatrico.
Tra gli aspetti fondamentali della procedura ci sarà senza dubbio la gestione del ricovero, nella quale saranno essenziali i processi di coinvolgimento e di comunicazione non solo tra operatori sanitari ma anche con familiari ed eventuali associazioni di volontariato.
Di fondamentale importanza sarà anche l’osservazione diretta del paziente al fine di cogliere segni che possano essere indicativi di intenzionalità dell’atto.
La dimissione del paziente, infine, andrà organizzata con anticipo anche per permettere l’attivazione dei percorsi territoriali e, all’atto della dimissione, sarà opportuno informare il medico di medicina generale e fornire ai familiari ogni informazione utile per l’assistenza domiciliare del paziente.
Se si verifica un episodio di suicidio o tentato suicidio in ospedale, il medico di turno – oltre all’obbligo di rapporto in qualità di incaricato di pubblico servizio – o altro operatore sanitario coinvolto nell’evento dovranno immediatamente informare, per le vie brevi, la Direzione Sanitaria e la UOC Organizzazione servizi ospedalieri, la quale attiverà le procedure ministeriali di segnalazione dell’evento sentinella ed avvierà l’indagine interna e la prima fase di audit clinico per approfondire con gli operatori coinvolti le dinamiche del caso.