Sindacati
Linea Benevento-Avellino-Salerno, Filt Cgil: “Chi si occuperà della manutenzione treni?”

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“Se è vero che la linea Benevento-Avellino-Salerno verrà elettrificata, come organizzazione sindacale gradiremmo capire dove si svolgerà la manutenzione dei rotabili che circolerà su tale linea. Visto che oggi la manutenzione dei rotabili che circolano sulla linea è in capo all’Impianto di Manutenzione Corrente di Benevento, ci auguriamo che lo stesso avvenga anche per il nuovo materiale”. Così in una nota Vincenzo Bronzo e Giuseppe Anzalone, sindacalisti Filt Cgil del Dipartimento Attività Ferroviarie e di Supporto.
“Certamente, se da una parte si compie l’opera di ammodernamento e velocizzazione della linea, – spiegano – dall’altra bisogna rinvigorire e organizzare l’impianto per l’arrivo dei nuovi treni. Per quanto ci riguarda gli investimenti necessitano di camminare di pari passo, almeno che non si è deciso di ridimensionare l’Impianto di Benevento e, allo stesso tempo, di svolgere le attività di manutenzione e pulizia altrove.
Siamo fortemente convinti che l’Impianto di Benevento abbia tutte le carte in regola per affrontare questa nuova sfida, sia per quanto concerne le maestranze, sia per la posizione strategica in cui è ubicato l’Impianto. Quello che ci sentiamo di riferire alle parti interessate è questo: è pur vero che tale Impianto oggi svolge attività di manutenzione per i treni Diesel, ma lo stesso è in funzione dal 1928, e, negli anni passati ha già svolto attività di manutenzione sul materiale di tipo elettrico. Pertanto se si è fatto prima, si può anche domani. Tutto dipenderà dalla volontà dei soggetti interessati.
Fin da ora – concludono Bronzo e Anzalone – siamo disponibili ad un confronto tra le parti per discutere delle problematiche riguardanti il futuro del trasporto su ferro delle aree interne e la conservazione dei livelli occupazionali sia delle aziende esercenti il trasporto sia dell’indotto che negli ultimi tempi ha visto ridursi l’orario di lavoro e la produzione tanto che si è dovuti ricorrere agli ammortizzatori sociali”.