SANNIO
A Castelvenere fino all’8 gennaio in mostra gli scatti dei fotoamatori telesini
Sarà possibile vistare anche l'allestimento di una raccolta di cartoline d'epoca natalizie curata da Raffaele Buondonno
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Fotografie e cartoline natalizi d’epoca, insieme al Natale disegnato dai bambini della scuola locale, abbelliscono le suggestive sale dell’enoteca comunale di piazza San Barbato, a Castelvemere.
Si tratta di tre interessanti mostre che si possono ancora visitare fino a domenica 8 gennaio dalle ore 18.
La mostra fotografica è curata dal gruppo facebook “Fotoamatori Valle Telesina”, iniziativa nata qualche anno addietro, prendendo spunto da un analogo gruppo di Roma, già “rodato” da diversi anni.
Lo scopo è quello di accomunare persone appassionate di fotografia per condividere esperienze, confrontarsi sulle tecniche e stimolare la propria crescita artistica. Con l’obiettivo principale di valorizzare il territorio telesino attraverso le immagini catturate dai singoli componenti, sia con l’organizzazione di mostre che con la pubblicazione degli scatti sui vari social network.
Nasce così questo primo appuntamento proposto a Castelvenere, dove i fotografi venneresi Domenico Orfitelli e Sergio Verrillo hanno chiamato a raccolta i loro colleghi.
L’appello è stato prontamente accolto da Giampiero Pelosi, Antonio Ricciardi, Pasqualina Marrone e Nicoletta Ligresti, che hanno esposto alcuni loro scatti insieme a quelli di Orfitelli e Verrillo. La mostra non è ispirata ad un tema specifico, con i fotoamatori che espongono opere già utilizzate per altre mostre.
“Gli auguri di un tempo” è invece il titolo della mostra di cartoline natalizie curata da Raffaele Buondonno: la raccolta presenta cartoline d’epoca del periodo che va dalla fine degli anni Trenta alla metà del Novecento.
“L’intenzione – ha dichiarato il curatore – è quella di riscoprire e recuperare momenti ormai quasi dimenticati di affettività e tenerezza condivise. Non semplicemente una mostra ricca di cartoline augurali, che di per sé già offre qualcosa di straordinario per leggere le festività del passato attraverso immagini di rara e delicata bellezza.
L’allestimento rappresenta anche una bella occasione per riprovare ad esprimere i sentimenti, seguendo le semplici regole di un tempo poetico, che sembra ormai lontano anni luce.
Le cartoline, infatti, ben rappresentano quel mondo che mandava messaggi e non messaggini, forse frasi un po’ banali, ma personali e dettate dal cuore. C’erano fotografi e disegnatori che sapevano cogliere meravigliosamente le atmosfere del Natale e c’era gente che andava con grande anticipo dal cartolaio a scegliere, nel mazzo in bella vista sul bancone, la cartolina che più sentiva vicina alla propria sensibilità.
Ed era già questo un rituale carico di sacralità. Poi, una volta a casa, si provvedeva a scrivere sul retro di paesaggi innevati, scene di festa e rappresentazioni della Sacra Famiglia, calorosi auguri che nascevano dal cuore.”