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San Giorgio del Sannio, Maio (M5S): “Il Comune prosegue con spese evitabili”

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“Quando si è in difficoltà economica bisogna fare di necessità virtù e trovare in casa le risorse necessarie. Questo ci hanno insegnato fin da piccoli in ossequio alla antica ma sempre valida gestione del buon padre di famiglia. Un principio che evidentemente l’amministrazione guidata da Mario Pepe reputa ormai vetusto e superato”. Così in una nota il portavoce del M5S di San Giorgio del Sannio, Francesca Maio.
“Malgrado le ormai note difficoltà finanziarie dell’ente, conclamate dal Revisore dei conti e utilizzate da Pepe e compagni per battere cassa presso i cittadini, l’amministrazione comunale continua a sostenere spese che andrebbero evitate. L’elenco è lungo e sarà nostra premura renderlo noto alla collettività in una prossima occasione – prosegue la nota -. Per il momento soffermiamo l’attenzione solo sull’ultimo caso del genere in ordine di tempo. Proprio in questi giorni il responsabile del settore Finanza e Tributi, Maria Lucia Chiavelli, ha firmato la determina con cui il Comune affida ad una cooperativa il servizio di “caricamento dati ed attività ausiliarie a supporto dell’Ufficio Tributi”. La durata prevista è di tre mesi e il costo di 4.500 euro (più Iva al 22 per cento).
A prescindere dalla entità intrinseca della spesa, è inevitabile domandarsi se la stessa fosse davvero irrinunciabile per un Ente alle prese con un bilancio sempre più boccheggiante – spiegano i grillini -. Laddove ci sono difficoltà, e l’amministrazione non perde occasione per ricordarlo alla cittadinanza anche con manifesti paternalistici e conferenze cariche di pathos, bisogna stringere i cordoni della borsa allo stretto necessario. E dunque, nel caso specifico ci domandiamo: davvero non si poteva fare a meno di ricorrere ad un soggetto esterno per espletare un servizio che dovrebbe rientrare tra le attività ordinarie del settore Tributi? Se il “caricamento dati” non rientra tra i compiti istituzionali di tale ufficio, ci si spieghi allora quali. Immaginiamo già la risposta: il settore è in carenza di organico e oberato di lavoro. Invitiamo i cittadini a visitare il sito istituzionale del Comune per comprendere che si tratta di una motivazione infondata. Nella sezione “Uffici e contatti”, alla voce “Servizio finanziario e tributi” si contano ben cinque dipendenti più la dirigente Chiavelli. Cosa altro hanno di più urgente da fare i dipendenti del settore Tributi che tenere aggiornato il database relativo ai… tributi?
Certo, possono esserci carenze organizzative non addebitabili all’amministrazione in carica – sottolinea Maio -. Ma a distanza di sei mesi dal voto non ci si può continuare a nascondere dietro il comodo paravento del “non è colpa nostra”. Soprattutto se la scelta in questione non è figlia del caso ma di una precisa volontà della stessa Amministrazione. La determina adottata dalla dirigente Chiavelli infatti non fa altro che adempiere all’indirizzo impartito dalla Giunta comunale con la delibera numero 186 del 26 ottobre scorso. Con quell’atto l’esecutivo ha dato il via libera all’affidamento del servizio all’esterno ma non si è limitato a formalizzare la presunta esigenza di un supporto per l’ufficio. Ha voluto invece disegnare nel dettaglio l’identikit del soggetto da incaricare, effigiandolo con le commendevoli caratteristiche della “comprovata esperienza professionale nel settore tecnico tributario”, ma anche con una ulteriore, singolare peculiarità: l’essere una cooperativa di tipo B. Si tratta di una tipologia giuridica immaginata per favorire il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Il Comune di San Giorgio del Sannio – conclude l’esponente del M5S -, ha voluto rivolgersi proprio ad una società con sede a Pesco Sannita. La domanda è molto semplice: perchè?”.