Comune di Benevento
Dissesto a Palazzo Mosti, i consiglieri Pd chiedono chiarezza al sindaco Mastella

Ascolta la lettura dell'articolo
I consiglieri comunali dei gruppi Pd a Palazzo Mosti intervengono sulla vicenda dissesto. I membri dell’opposizione hanno inviato un documento al primo cittadino Clemente Mastella.
Questo il testo: “I sottoscritti Consiglieri Comunali dei gruppi PD, Del Vecchio Sindaco e Alleanza Riformista, evidenziano che dall’esame della relazione presentata in data 11/11/2016 dal Dirigente alle Finanze sulla situazione finanziaria del Comune di Benevento e dall’analisi degli atti deliberati dall’attuale Amministrazione comunale emergono contraddizioni, discordanze e incongruenze tali da suscitare ragionevoli dubbi di fronte alla paventata dichiarazione di dissesto del Comune.
Dalla relazione al Bilancio di Previsione 2016-2018 a firma dell’Assessore alle Finanze, Serluca, e del Dirigente del Settore Finanze, Porcaro, approvato in data 4/8/2016 dalla Giunta Comunale e in data 29 agosto 2016 dal Consiglio Comunale, veniva dichiarato che: non vi erano nuovi debiti fuori bilancio; non esistevano passività potenziali; i debiti fuori bilancio riconosciuti dal Consiglio Comunale ad aprile 2016 sarebbero stati coperti dal fondo di rotazione agganciato al nuovo piano di riequilibrio, che doveva essere rimodulato e presentato nei termini di legge e di cui era stata data già comunicazione al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti; dal prospetto dei parametri deficitari, allegato al bilancio, non emerge una situazione di dissesto; la relazione dei revisori non metteva in evidenza nuove e diverse criticità.
Alla luce di questi elementi dichiarati e approvati dal Consiglio Comunale nella seduta del 29 agosto 2016, non è dato comprendere come sia possibile che da settembre a novembre 2016, in soli due mesi, siano emerse nuove situazioni debitorie e passività finanziarie potenziali che non risultavano alla succitata data di approvazione del Bilancio di Previsione e quali siano i criteri per la loro concreta riconoscibilità.
La relazione del Dirigente alle Finanze non è sufficientemente esaustiva sotto un secondo profilo. Mentre essa relazione reca la data dell’11/11/2016, è stato fornito inspiegabilmente il saldo dell’anticipazione di tesoreria al 30 giugno (pari a circa 17 milioni). Perchè al 30 giugno? In tale data, come è noto, il saldo registra un periodo certamente non favorevole alla liquidità del Comune, tenuto conto che il ciclo tributario (Imu, Tasi, Tari, ecc) si completa soprattutto nel secondo semestre dell’anno.
Inoltre, tale saldo al 30 giugno non ha potuto registrare neanche gli incassi di IMU e TASI del 16 giugno u.s., tenuto conto dei tempi di trasferimento tra la Tesoreria dello Stato e quella del Comune. Si aggiunga che nella relazione in esame non si è dato conto dei saldi dei conti correnti postali alla stessa data che concorrono alla definizione della liquidità dell’Ente.
In definitiva, per avere una situazione reale sulla situazione finanziaria dell’Ente, il saldo va aggiornato con la previsione dei flussi di cassa (IMU e Tasi del 16 dicembre e Tari dal luglio 2016 al 30 novembre 2016) che si verificheranno entro il 31 dicembre. Si ricorda, infine, che l’anticipazione di cassa per normativa vigente è stata portata dai 3/12 ai 5/12 con un limite di saldo pari a circa 29 milioni e che quella massima del Comune di Benevento generalmente non hai superato il limite dei 2/3.
La relazione in parola è equivoca anche sulle passività potenziali, indicate apoditticamente in circa 14 milioni. Per cominciare, di esse non vi era traccia nella relazione al Bilancio di Previsione del 29 agosto 2016, e, inoltre, esse sono state cumulate indipendentemente dal tempo di loro esigibilità, in contrasto, tra l’altro, con il principio di competenza finanziaria rafforzata. Si ricorda che per il contenzioso in essere va fatta una stima dello stato del giudizio, delle probabilità di vittoria o di soccombenza e dei presumibili tempi di eventuale esigibilità. Tutto questo, sia chiaro, non determina un debito ma solo una stima prudenziale per gli accantonamenti da fare ai fondi rischi.
Tenuto conto che la relazione del Dirigente del Settore Finanze si sofferma molto sulle entrate tributarie e su quanto previsto dalla delibera di Giunta Comunale n.109 del 22 luglio 2014, non si comprende l’inerzia dell’attuale Amministrazione sul nuovo bando di gara per l’individuazione del nuovo concessionario dei tributi, quando contestualmente si lamenta una impossibilità di potenziamento dell’ufficio tributi interno. Tutto questo con un riverbero negativo sui nuovi accertamenti, soprattutto per le aree fabbricabili, che da sole potrebbero fornire un significativo contributo alle finanze comunali.
Alla luce di quanto esposto, i sottoscritti Consiglieri Comunali invitano il sindaco a dare indirizzo al Settore Finanze di fornire ai Revisori dei Conti un quadro più chiaro e completo della situazione finanziaria e contabile dell’Ente alla luce delle incongruenze, delle lacune e delle contraddizioni innanzi evidenziate, onde metterli in condizione di poter esprimere con piena cognizione di causa il loro necessario parere.
In mancanza del richiesto, necessario approfondimento, i sottoscritti Consiglieri ritengono che una eventuale dichiarazione di dissesto sia un atto unicamente politico e arbitrario da parte dell’attuale Amministrazione comunale, distante dai reali interessi della Città e dei Cittadini, tenuto anche conto della gravissima mancata presentazione nei termini di legge del nuovo piano di riequilibrio pluriennale”.