Religione
Il vescovo Accrocca: “Puntiamo all’unità. Sannio mortificato da precarietà delle infrastrutture”
"Camminiamo insieme" è il titolo della lettera pastorale che la guida pontina ha scritto alla comunità sannita
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Una crescita reciproca da perseguire con l’unità e “non mortificando le differenze, ma valorizzandole nella comunione” perché “camminando da soli, in ordine sparso, non andremo lontano”.
Inizia così la lettera pastorale 2016/2017 che l’arcivescovo metropolita di Benevento, Felice Accrocca, ha scritto rivolgendosi alla comunità sannita, puntando l’attenzione su una Chiesa efficiente che faccia autentica esperienza di comunione e non che realizzi tante opere e inziative. “Camminiamo insieme”: questo il titolo della missiva che cita il Vangelo di Marco e la chiamata all’evangelizzazione, il rapporto da padre e figli che si deve instaurare tra vescovo e sacerdoti, allargando il discorso a tutto il corpo ecclesiale e ai laici.
Particolare attenzione è rivolta alle parrocchie dove non possono esserci realtà autoreferenziali, realtà chiuse, che non dialogano tra loro per corrispondere insieme alle indicazioni di un percorso diocesano e nazionale. Nella sua epistola, il pastore si scaglia contro l’idea che le feste patronali siano ispirate “al criterio che i festeggiamenti debbano superare in solennità e in spreco di denaro o perlomeno non dimostrarsi inferiori a quelli della comunità vicina”.
Infine, un pensiero al Sannio, del quale si è subito innamorato per bellezza e ricchezza del territorio e del suo patrimonio artistico-culturale, l’alta qualità dei prodotti enogastronomici e artigianali, per Accrocca “potenzialità notevoli ai fini di una ripresa socio-economica capace di produrre nuovi posti di lavoro in un’area che progressivamente spopolandosi”. Potenzialità che – secondo il prelato – vengono mortificate dalla debolezza delle infrastrutture, dalla precarietà del sistema viario e dalla difficoltà nel raggiungere Benevento. A ciò bisogna unire il disagio di un gran numero di piccoli centri, in primis il Fortore.
Ma l’analisi di Accrocca non si ferma qui e continua esortando la comunità sannita a fare sistema, a unirsi in un progetto e un obiettivo comuni, evitando – conclude – “sterili lamentele sul presente quanto inutili e poco sagge esaltazioni del passato”.